MASSA - Circa 300 studenti sono scesi in piazza in occasione della Giornata delle Forze armate per chiedere maggiori risorse per la scuola
Mentre in Piazza Aranci le istituzioni rendevano omaggio alla Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate, poco distante, in Largo Matteotti, circa trecento studenti si sono dati appuntamento per un’iniziativa di segno opposto. Per loro il 4 novembre non è una festa da celebrare, ma un giorno da dedicare alla protesta e alla richiesta di attenzione sulle condizioni della scuola e sul futuro delle nuove generazioni. Il corteo ha attraversato le vie del centro storico, fermandosi davanti ad alcuni istituti, come il liceo scientifico Fermi, per invitare i compagni a scendere in strada e unirsi alla mobilitazione. Gli studenti denunciano edifici scolastici che attendono interventi da anni, servizi essenziali come i bagni spesso inutilizzabili, tubature obsolete e la mancanza di spazi adeguati persino per svolgere le assemblee d’istituto. Una quotidianità — sostengono — che contrasta con la solennità della giornata ufficiale e, soprattutto, con l’aumento delle risorse destinate alle forze armate e ai conflitti internazionali. Mentre la spesa militare cresce, dicono, nelle scuole mancano i fondi per garantire strutture sicure e opportunità adeguate. Il 4 novembre, per loro, non è una festa ma un’occasione per richiamare l’attenzione su scuola e giovani. Un modo per ricordare che, accanto alle celebrazioni ufficiali, resta aperto il tema delle risorse e delle condizioni in cui si formano le nuove generazioni.
