Accorpamenti, l’unico rebus resta lo Stagi

Accorpamenti, l’unico rebus resta lo Stagi

Cinzia Chiappini

di Cinzia Chiappini

Viareggio - Al termine della prima giornata di riunioni in Provincia, il matrimonio Classico/Scientifico viene dato per certo. Il rebus da sciogliere è quello sul futuro dell’Istituto Stagi mentre sembra ormai scongiurata l’ipotesi di unificazione dei comprensivi di Pietrasanta

L’unico rebus da sciogliere, per le scuole versiliesi, sembra essere rimasto quello sul futuro dell’Istituto Don Lazzeri Stagi di Pietrasanta. E’ quanto che trapela, ancora in via ufficiosa, dopo la prima giornata di riunioni presso la Provincia di Lucca dove si è tenuto un incontro informativo della commissione scuola e un confronto tecnico con i dirigenti degli istituti interessati. Partendo dal “no agli accorpamenti” tout court della Conferenza Zonale, competente per le scuole del primo ciclo, l’ipotesi di un unione tra i due comprensivi pietrasantini sembra accantonata. Altrettanto accantonata sarebbe la battaglia per scongiurare l’accorpamento tra Liceo Classico Carducci e Scientifico Barsanti e Matteucci: per numero di iscritti e posizione, il matrimonio tra le due scuole viareggine sembra “inevitabile” tanto che la Provincia, con il consiglio di venerdì, potrebbe non sollevare obiezioni su questo scenario. L’attenzione di Palazzo Ducale sarebbe tutta sul Don Lazzeri Stagi di Pietrasanta, con l’obiettivo di scongiurare l’unione con il Chini-Michelangelo di Camaiore, prevista dalla norma, e convincere la Regione ad optare per il matrimonio con il Piaggia. Ipotesi in ogni caso contrarie all’auspicio lanciato oggi dal sindaco di Pietrasanta Alberto Stefano Giovannetti che ha invitato l’ente di Palazzo Ducale e la Regione, a “scongiurare” qualsiasi accorpamento. Una flebile speranza, in questo senso, è appesa alla proposta inviata a fine ottobre dal presidente Pierucci al governatore Giani di dimezzare i tagli in provincia di Lucca. Un’opzione che sarà discussa con i neo eletti consiglieri regionali venerdì, prima della seduta deliberativa del consiglio provinciale