LUCCA - Lo spettacolo "Quando un musicista ride", diretto da Giorgio Gallione, andrà in scena alle 21 di venerdì 14 novembre, con repliche sabato 15 alla stessa ora e domenica 16 novembre alle 16. Sabato 15 alle 18:30, nel Teatro San Girolamo l'incontro ad ingresso gratuito fino ad esaurimento dei posti tra la Compagnia e il pubblico.

Sarà Elio, diretto da Giorgio Gallione, ad inaugurare la Stagione di Prosa 2025-2026 del Teatro del Giglio Giacomo Puccini con tre recite (venerdì 14 e sabato 15 novembre ore 21, domenica 16 novembre ore 16) dello spettacolo Quando un musicista ride. Elio e la sua band di giovanissimi virtuosi – Alberto Tafuri al pianoforte, Martino Malacrida alla batteria, Pietro Martinelli al basso e contrabbasso, Matteo Zecchi al sassofono, Giulio Tullio al trombone – si divertono a giocare e ridere con la musica e le canzoni, esplorando e reinventando, con gli arrangiamenti musicali di Paolo Silvestri, quell’immenso repertorio seriamente comico ai confini tra canto e disincanto che, soprattutto intorno agli anni Sessanta, ha percorso la musica, la canzone, il cabaret ed il teatro italiano. Da Fo a Gaber, da Jannacci a Cochi e Renato, da Flaiano a Marcello Marchesi, una generazione di artisti eccentrici e controcorrente che hanno sorpreso e divertito tutti, dagli sperimentalisti al grande pubblico reinventando un genere musicale ricco di eccentriche e divertenti “canzoni scanzonate”. È quello che questo spettacolo si propone di fare, ritrovando e rinnovando oggi quegli spunti geniali, innovativi, anticonformisti, e anche quella libertà creativa.
«Quando un musicista ride – scrive Giorgio Gallione nelle sue note di regia allo spettacolo – è una esplorazione giocosa e “piena di bei ragionamenti” in un mondo musicale e in un repertorio teatrale e poetico ricchissimo, ironico, inusuale e fantasioso che intorno agli anni ’60 ha percorso la canzone, la tv, il cabaret e il teatro italiano e di cui ancora oggi si percepiscono gli echi vitali. C’è un filo rosso, labile ma idealmente fortissimo in quell’ondata di creatività. Una voglia e un’esigenza comune di molti artisti, musicisti e performer di rompere gli schemi, di inventare nuovi stili e forme del narrare, alla ricerca di un linguaggio più libero e originale, anticonformista, contro quella che loro stessi chiamarono “comicità vegetativa”, ormai prevedibile e piena di cliché. Dario Fo, Giorgio Gaber, Enzo Jannacci, Cochi e Renato, Umberto Eco, Paolo Villaggio, I Gufi, Felice Andreasi e tantissimi altri che – a fianco di artisti concettuali che producevano opere come “Fiato d’artista” o “Manifesto del disimpegno” – hanno imposto, anche al grande pubblico, il loro esilarante mix di libera inventiva e di antico spirito dada. Una generazione di artisti seriamente comici, che hanno usato la risata, l’ironia e il nonsense come strumento dello spirito di negazione, del pensiero divergente che distrugge il vecchio e prepara al nuovo. Un linguaggio che gode delle gioie della lingua e del pensiero, sberleffo libertario, ludica aggressione alla noia, sovversione del senso comune. Necessità di non “allevare polvere” in scena, nell’arte o nella musica, di “cantare dentro nei dischi” storie bizzarre e metafisiche, figlie di un mondo alla rovescia che riflette però la realtà, il vero. Chi più di Elio poteva accettare questa sfida, oggi? Un artista poliedrico e dai molti talenti che si è sempre cibato di imprevedibilità e coraggio creativo, e che dopo la felicissima esperienza di “Ci vuole orecchio” allarga e potenzia il suo sguardo su quelle che sono in fondo le sue radici espressive, anche ideali. Accompagnato da una band di musicisti proteiformi e giocosamente senza vergogna, “Quando un musicista ride” è un viaggio sorprendente e modernissimo in un mondo ancora oggi sostenuto da “un filo logico importante”.»
INCONTRO CON IL PUBBLICO – La Compagnia incontra il pubblico sabato 15 novembre alle ore 18.30 al Teatro San Girolamo (ingresso libero e gratuito, fino a esaurimento posti). Il progetto di incontri con il pubblico è frutto della collaborazione tra Teatro del Giglio Giacomo Puccini, Fondazione Banca del Monte di Lucca, Fondazione Lucca Sviluppo e Fondazione Toscana Spettacolo onlus.
