Viareggio - Viareggio si è svegliata oggi con una notizia che colpisce al cuore della città e delle sue istituzioni: l’improvvisa scomparsa, a 83 anni, di Riccardo Bertini, figura storica della sinistra locale e regionale, uomo delle istituzioni, ingegnere urbanista e, negli ultimi anni, instancabile presidente dell’ANPI di Viareggio.
La perdita di Bertini rappresenta un vuoto profondo non solo per la comunità viareggina, ma per l’intera Regione Toscana, che lo vide tra i suoi dirigenti più autorevoli fin dalla prima legislatura del 1970.
A Viareggio fu consigliere comunale, quindi assessore, portando la sua sensibilità da ingegnere urbanista al servizio della città. Collaborò prima con il sindaco Costa, poi per due mandati con Marcucci.
La sua storia personale affondava le radici nella pagina più alta e più dolorosa della Resistenza. Era figlio di “Chittò”, partigiano ucciso dai nazisti a soli 23 anni, e di Didala Ghilarducci, la “partigiana per amore”, figura simbolo della lotta antifascista viareggina.
Una memoria che Riccardo non aveva mai smesso di onorare, diventando negli anni un punto di riferimento per l’ANPI, come presidente della sezione viareggina. In questa veste aveva portato avanti con energia iniziative, incontri nelle scuole, celebrazioni, difendendo con determinazione i valori democratici maturati nella Resistenza.
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Per volontà della famiglia, la salma resterà presso l’obitorio del Versilia; la cremazione è prevista martedì.
Con Riccardo Bertini se ne va un pezzo importante della storia politica e civile di Viareggio e della Toscana scrivono Marco Montemagni, Andrea Genovali e Gualtiero Lami oltre al cordoglio del Sindaco Del Ghingaro
