LUCCA - La Provincia di Lucca ha dovuto presentare il piano di accorpamento delle scuole, per non rischiare conseguenze peggiori per gli istituti del territorio. Adesso la speranza è di poter "salvare" tre istituti su quattro, se la Regione vincesse il ricorso, come spiega il presidente Marcello Pierucci
Gli studenti, nelle loro proteste di questi giorni, chiedevano alle province, tra cui quella di Lucca, di non presentare alla Regione i piani di accorpamento delle scuole. Le province però, secondo quanto spiegato da UPI Toscana (Unione delle Province della Toscana), sono state costrette a farlo, perché, in caso contrario, avrebbero rischiato di essere “commissariate” e di non poter evitare accorpamenti automatici in futuro.
“Se non li avessimo presentati – hanno spiegato da Upi Toscana – a causa della lettera del Governo che minaccia il danno erariale, la Regione si sarebbe avvalsa del potere sostitutivo e, come da delibera di giunta regionale 1553 del 27 ottobre, avrebbe proceduto agli accorpamenti secondo il criterio numerico, partendo dalle scuole il cui numero di iscritti si discosta maggiormente dal limite minimo stabilito dal Governo, quindi si sarebbero verificati degli accorpamenti più dannosi di quelli concertati nelle Conferenze Zonali con i territori”.
E c’è un altro motivo che ha spinto le Province a presentare i piani. “Dare il via libera agli accorpamenti e dichiarare un ordine di priorità può consentire un domani, qualora cambiasse la normativa e gli accorpamenti da fare dovessero essere minori, di ‘salvare’ alcune scuole. Se invece i piani non fossero stati presentati, non si sarebbe potuto evitare alcun accorpamento futuro”.
Secondo le direttive del governo per l’anno scolastico 2026-27 in Toscana dovranno essere ridotte le autonomie scolastiche dalle attuali 466 a 450, accorpando quindi 16 istituti: 4 nella provincia di Lucca, 3 di Pistoia, 3 di Massa Carrara, 2 di Firenze, 2 di Grosseto, 2 di Siena.
La Provincia di Lucca, pur contestando i criteri scelti dalla Regione Toscana, che l’hanno vista fortemente penalizzata, ora spera nel ricorso promosso proprio dalla Regione. Se fosse vinto, ben tre istituti della lucchesia su quattro potrebbero salvarsi. L’unico comunque accorpato sarebbe quello di Bagni di Lucca con Borgo a Mozzano.
