LUCCA - In occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, sono usciti i nuovi dati, e sono preoccupanti. Daniela Elena Caselli, presidente del Centro antiviolenza "Luna" di Lucca, spiega come questi numeri non debbano essere solo statistica ma la spinta per una "rivoluzione culturale"
Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. In Toscana i numeri del fenomeno continuano a essere allarmanti, con oltre 3.100 donne accolte nei centri antiviolenza nel 2024, e, a Lucca, i dati provvisori mostrano un ulteriore aumento nel 2025.
A livello toscano, la maggioranza delle donne accolte nelle case rifugio ha un’età compresa tra i 30 e i 49 anni. Ma una fascia sempre più consistente è quella di chi ha meno di 30 anni, un segnale che da un lato spaventa, dall’altro indica una maggiore consapevolezza tra le giovani donne, più pronte, rispetto al passato, a riconoscere forme di violenza come quelle psicologica, digitale ed economica o il fenomeno dello stalking, e più disposte a denunciare e a chiedere aiuto.
A Lucca, nel 2025, il Centro Antiviolenza Luna ha già preso in carico 225 casi, con 43 donne e 51 minori entrati nelle case rifugio. Gli aggressori restano in gran parte uomini legati da una relazione affettiva con la vittima: coniugi, ex partner e conviventi. Ed è il momento della separazione a rimanere quello più pericoloso.
Il fenomeno della violenza di genere in Toscana si conferma grave e pervasivo, ma la risposta della rete antiviolenza è in crescita e sta dimostrando la sua fondamentale efficacia. Nel
2024, i 14 Centri Antiviolenza aderenti al Coordinamento Tosca (che copre il territorio da Massa a Grosseto, da Pisa ad Arezzo, da Lucca a Montecatini, fino a Siena, Prato e Viareggio) hanno accolto e sostenuto un totale di 3.119 donne. Questo dato, che include un 71% di nuovi accessi nel 2024, non solo evidenzia la persistenza della violenza, ma anche la forza e la crescente fiducia riposta nella rete Tosca, capace di offrire accoglienza, supporto legale, psicologico e percorsi di empowerment.
Il 57% delle donne non ha ancora presentato denuncia, spesso necessitano di un supporto al Centro Antiviolenza per maturare la consapevolezza che quello che subiscono è un reato; il 43% denuncia, di cui solo un 4% poi la ritira indicando come causa una fragilità del supporto istituzionale e/o la pressione esercitata dall’aggressore e/o dall’ambiente circostante.
Il Coordinamento Tosca gestisce complessivamente 18 case rifugio (con 67 posti letto) e 11 case di seconda accoglienza (con 67 posti letto). Nelle Case Rifugio (strutture ad indirizzo segreto per i nuclei a rischio vita), le donne accolte sono per il 70% madri con figli. In queste strutture, c’è una prevalenza di donne straniere(67%), probabilmente a causa di una rete territoriale, amicale e familiare meno supportiva.
Nel 2024 il Centro Luna ha registrato 485 contatti totali e 223 prese in carico, numeri che mostrano un forte radicamento nel territorio e una crescente fiducia nel servizio. Allo stesso tempo, sono state 171 le richieste di protezione e 41 gli ingressi in casa rifugio. Il dato regionale Tosca (3199 contatti) evidenzia come la tendenza locale si inserisca in un quadro più ampio, in cui l’intero sistema dei CAV toscani è sottoposto a una pressione crescente. L’anteprima 2025 mostra che, da gennaio a novembre, i contatti sono già 343, con 225 prese in carico e 43 ingressi in casa rifugio, segnalando un andamento stabile e costante.
