Giornata mondiale contro l’AIDS: nel 2025 a Lucca meno casi, ma più gravi

Giornata AIDS

Giornata mondiale contro l’AIDS: nel 2025 a Lucca meno casi, ma più gravi

Redazione

di Redazione

LUCCA - Resta scioccante il fatto che in molti chiedano aiuto con troppo ritardo, non sottoponendosi in tempo ai test che - lo ricordiamo - sono gratuiti e anonimi. Le diagnosi ritardate riducono notevolmente la possibilità di cure adeguate e tempestive e permettono la diffusione inconsapevole della malattia

Giornata AIDS

La Giornata Mondiale per la lotta all’Aids è ogni anno un momento importante di confronto e di approfondimento – dedicato in particolare alle scuole – con progetti per promuovere tra i ragazzi le conoscenze sulle malattie sessualmente trasmissibili e i comportamenti responsabili. Ma è anche l’occasione per fare il punto sui casi di infezione in provincia di Lucca.

Nel 2025, anche se in numero assoluto i casi si sono ridotti, resta scioccante il fatto che in molti chiedano aiuto con troppo ritardo, non sottoponendosi in tempo ai test che – lo ricordiamo – sono gratuiti e anonimi.

Come ha evidenziato il dirigente medico della struttura di Malattie infettive ed epatologia e responsabile dell’ambulatorio dell’ospite immunocompromesso Michele De Gennaro, nella struttura complessa di Malattie infettive dell’ospedale “San Luca” di Lucca sono stati diagnosticati, per il territorio provinciale afferente 7 nuovi casi da infezione da HIV, di cui 2 notificati come casi di Aids ed un straniero residente.

Dopo un calo evidente tra il 2017 e 2018, negli ultimi anni si è in effetti assistito a una sostanziale rallentamento del numero di nuove infezioni, con un decremento significativo pari a oltre il 60% tra il 2021 e 2025.

I dati dell’anno in corso mostrano un calo del 40% dei casi rispetto allo stesso periodo del 2024 con l’assoluta prevalenza del sesso maschile (100 %) che ha acquisito l’infezione nella totalità dei casi mediante rapporti sessuali promiscui (omo/eterosessuali).

L’età mediana dei nuovi casi, sia pure esigui nei numeri, è di 49 anni con un range dai 34 ai 60 anni. Nella totalità dei casi il test è stato effettuato in relazione alla comparsa di sintomi, a riprova della mancata percezione del rischio di esposizione all’infezione da HIV. A tal proposito si conferma che oltre l’80% dei soggetti presentava una significativa riduzione delle difese immunitarie con due notifiche di malattia in fase avanzata (AIDS) , per cui si è resa necessaria l’ospedalizzazione a seguito dell’insorgenza di gravi infezioni opportunistiche che hanno provocato anche un decesso”.

“Questi dati – osserva il dottor De Gennaro – orientano verso una progressiva stabilizzazione dell’infezione, da HIV, ma non una permanente riduzione, confermando quanto riportato a livello regionale e nazionale. Persiste ancora la grave problematica delle diagnosi ritardate che riducono notevolmente la possibilità di cure adeguate e tempestive e permettono la diffusione inconsapevole della malattia per cui è indispensabile continuare costantemente ad intercettare i soggetti inconsapevoli, che rappresentano il vero serbatoio che alimenta le nuove infezioni.

Restano comunque immutate le strategie preventive quali il TEST and TREAT e cioè Testare e Trattare in tempi brevissimi dalla diagnosi con terapie antivirali potenti che impediscono la trasmissione e quindi la circolazione del virus HIV e soprattutto le campagne informative associate all’offerta dei test rapidi indispensabili per far emergere il sommerso, che ogni anno portiamo avanti come Asl insieme a Croce Rossa, CeIS e Comune di Lucca.

Sono inoltre sempre disponibili all’ambulatorio di Malattie infettive ulteriori percorsi di prevenzione farmacologica quali la PREP (Profilassi Pre Esposizione), indicata nei soggetti che per il loro stile di vita possono esporsi al rischio di infezione, risultano determinanti nel rafforzare ulteriormente le misure di prevenzione”.