MONTIGNOSO - Il comitato che si batte per la chiusura di Cava Fornace contesta duramente il progetto presentato dal gestore per l'ottenimento del PAUR dalla Regione, in cui viene indicato un aumento delle tipologie dei materiali conferiti e il superamento di quota 43 metri.
Comitati ambientalisti sul piede di guerra per il progetto presentato da Programma Ambiente Apuano, società gestore di Cava Fornace alla Regione Toscana per l’ottenimento del PAUR, il Provvedimento Autorizzativo Unico Regionale per il proseguimento della coltivazione oltre quota 43 metri.
Un’iter già stoppato due volte in precedenza, a cui poi si è andato ad aggiungere l’incidente del maggio 2024, con lo sversamento dei liquami a seguito di uno smontamento.
Un incidente che ebbe l’effetto di un coro unanime della politica per la chiusura dell’impianto ma che adesso invece, secondo la documentazione presentata, il gestore sarebbe intenzionato a mantenere attivo, con un aumento delle tipologie di rifiuti conferibili a fronte di una riduzione minima dei volumi.
Adesso il progetto dovrà essere esaminato da una conferenza dei servizi e successivamente approvato dai funzionari regionali. L’appello del comitato al mondo politico è sempre quello della chiusura l’impianto. Chiudere l’impianto gestendone il fine vita a livello di bonifiche.
