LUCCA - È intitolato a Giovanni Battista Giordano, che lavorò con Mario Tobino. Mette in mostra apparecchiature terapeutiche e strumenti clinici, ma anche gli splendidi lavoro e le opere d'arte dei malati, e ripercorre le fasi che hanno portato a rivoluzionare le cure nel campo della salute mentale
“La pazzia è come le tèrmiti che si sono impadronite di un trave. Questo appare intero. Vi si poggia il piede, e tutto fria e frana.”. Parole di Mario Tobino – scrittore prolifico e psichiatra, a lungo primario dell’ospedale psichiatrico di Maggiano – che oggi accolgono i visitatori all’ingresso del nuovo “Museo Giovanni Battista Giordano”, aperto proprio nelle corsie dell’ex manicomio.
Il museo, allestito grazie al contributo economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, sarà visitabile negli orari della Fondazione Tobino il lunedì, il mercoledì e il venerdì. In seguito, inizierà la procedura con il ministero per farlo entrare nel Sistema museale lucchese.
Le sale presentano un ricchissimo campionario di strumenti clinici e di apparecchiature terapeutiche, ma dedica grande spazio all’ergoterapia, alla socioterapia e alla ludoterapia – le cure attraverso il lavoro, la socialità e il divertimento – che umanizzarono la vita nel manicomio ben prima della legge Basaglia, del 1978, e della chiusura definitiva della struttura di Maggiano avvenuta nel 1999.
