di Francesco Puppa, imprenditore (F.lli Puppa Srl, Gallicano)
Rispetto ad altre fonti energetiche di calore (a metano, gasolio, GPL), utilizzare stufe e caldaie a pellet di ultima generazione per riscaldare casa è particolarmente vantaggioso in termini economici, permettendo di risparmiare sul riscaldamento.
I vantaggi sono, inoltre, anche ambientali in quanto, utilizzando un pellet di qualità certificata consente di:
– emettere fino a 10 volte meno CO2 rispetto alle fonti fossili tradizionali, causa dei cambiamenti climatici
– ridurre le emissioni di polveri sottili fino a 4 volte rispetto a quelle emesse da generatori alimentati da pellet non certificato.
Ecco un esempio concreto per capire meglio la riduzione dei costi in bolletta per chi utilizza il pellet. Ipotizziamo intanto di dovere riscaldare una casa di 100 m²: nell’arco di un anno servono circa 12 MWh di energia. A seconda del combustibile scelto, il costo unitario di questa energia cambia, anche parecchio. Secondo le rilevazioni sui prezzi dei biocombustibili legnosi che AIEL svolge trimestralmente, il costo unitario del pellet è pari a 65,00 euro per 1 MWh. Cifra decisamente diversa dai 244,00 euro per 1 MWh del gpl, per esempio.
L’Italia attualmente consuma più di 3 milioni di tonnellate di pellet all’anno, con il consumo residenziale che rappresenta il 96% dell’uso totale. La previsione di una tendenza in continua crescita del consumo di pellet che raggiungerà in Italia le 5 milioni di tonnellate nel 2021.
5 milioni di tonnellate equivalgono a 333 milioni di sacchi di plastica!
Si va imponendo così la pratica del DAB (Distributore Automatico Biomasse) che consente di scegliere la quantità desiderata, ottenere del pellet certificato, depolverizzato e deumidificato, scegliere l’orario più comodo grazie all’apertura H24, risparmiare sul costo d’acquisto del pellet e rispettare l’ambiente grazie all’utilizzo di sacchi riutilizzabili.