Province: consiglio diviso, passa la linea morbida

Province: consiglio diviso, passa la linea morbida

Gabriele Mori

di Gabriele Mori

LUCCA - Alla fine passa la linea morbida, quella di Lucca capoluogo, su tutto il resto è scontro tra opposizione e maggioranza. E questa la sintesi del consiglio comunale, sul tema dell’accorpamento delle provincie.

La maggioranza è riuscita a far passare il documento con soli 18 voti. Tambellini comunque ha ribadito che difenderà gli interessi di Lucca in ogni modo e in ogni contesto. Nel testo, unico punto ribadito con fermezza, la centralità di Lucca come capoluogo della nuova entità territoriale. Per il resto è scontro su tutti i fronti. La stessa opposizione sul tema dell’accorpamento della provincia è arrivata in consiglio frammentata con altri quattro documenti in sostanza tutti simili, ma ognuno a quanto si è potuto capire, con le sue peculiarità. Le minoranze quindi non hanno votato il documento di della maggioranza perché ritenuto debole dal punto di vista politico, dal momento che nel testo non viene espressa nessuna proposta alternativa all’accorpamento con Pisa e Livorno. E se i consiglieri del centro sinistra non sono riusciti a dare un’indicazione alternativa alla Regione, lo ha fatto il senatore del Pd Andrea Marcucci il giorno dopo il consiglio. In una nota inviata alle redazioni ribadisce che Lucca deve rimanere capoluogo, ma aggiunge una valutazione strategica: tale obiettivo è raggiungibile soltanto attraverso l’unione con Massa e Carrara. Una proposta avanzata anche dall’Unione province italiane e che deve essere sostenuta con forza dalle istituzioni locali. Poi Marcucci aggiunge che forse un documento unitario sarebbe stata meglio. Oltre al sentore del Pd è intervenuta anche l’associazione “Per Lucca e i suoi paesi”, che ha definito pavido il documento approvato dal consiglio. Inoltre Pierami e compagni hanno ribadito che Lucca non deve finire nell’area vasta, ma si deve unire a Massa Carrara.