Non ce l’ha fatta Roberto Silva, il ciclista investito alla Gran Fondo

Non ce l’ha fatta Roberto Silva, il ciclista investito alla Gran Fondo

Redazione

di Redazione

VERSILIA - Si è spento martedì sera dopo 48 ore di agonia all'ospedale Cisanello di Pisa Roberto Silva, il ciclista milanese 53enne investito a Retignano di Stazzema domenica scorsa mentre gareggiava alla Gran Fondo della Versilia, scendendo dalla galleria del Cipollaio.

Silva, originario di Milano ma conosciuto anche a Forte dei Marmi, frequentata insieme alla famiglia frequenta da tre generazioni, presidente dell’azienda di saponi ItalSilva, si era scontrato con un’auto Twingo condotta da una ragazza del posto di 21 anni  insieme ad un altro ciclista, milanese di 43 anni, che ha riportato ferite minori.

Le condizioni dell’industriale, patron del marchio Chanteclair, invece erano apparse subito gravissime. Il 53enne gareggiava per il Team Maggi Off Road. La famiglia, seguendo le sue volontà, ha deciso di donare i suoi organi.

Le indagini condotte dai Carabinieri dovranno appurare se non fosse stato necessario segnalare l’incrocio tra la Provinciale di Arni e la strada privata da dove è sbucata la ragazza in auto che ha investito i due ciclisti. Con la morte del ciclista si indaga necessariamente per omicidio stradale nei confronti della giovane alla guida della Twingo. Da verificare anche la posizione degli organizzatori della Gran Fondo.

“Non abbiamo ricevuto comunicazioni ufficiali” – ci riferisce Silvia Sarappa, membro dell’organizzazione, sconvolta e addolorata per la morte di Silva, che da oltre dieci anni partecipava alla corsa. “Tutto quello che doveva essere fatto per la sicurezza è stato fatto” – dichiara – “e tutte le regolari autorizzazioni sono state rilasciate”.

Sulle strade interessate vigeva infatti l’ordinanza di divieto di transito alle auto, comunicato con tutti i mezzi anche ai residenti.

Difficile capire se questo drammatico incidente avrà ripercussioni sulla manifestazione, arrivata alla 23esima edizione. “Al momento non pensiamo al futuro” – spiega Sarappa. “Di certo continueremo a lavorare come sempre per la sicurezza in strada di ciclisti, pedoni e automobilisti.”