Diossina a Falascaia, due patteggiamenti

Diossina a Falascaia, due patteggiamenti

Redazione

di Redazione

PIETRASANTA - Si è chiuso, come annunciato, con due patteggiamenti il processo per lo sforamento dei livelli di diossina all’inceneritore di Falascaia.

Il tribunale di Viareggio ha accolto le richieste dei legali dei due imputati, Francesco Sbrana, ex amministratore di Tev, la società proprietaria dell’inceneritore e Umberto Ricci, dipendente della stessa Tev. Tutto si è risolto quindi con un’ammenda di 4500 euro per Ricci e di 3.900 euro per Sbrana. Nella penultima udienza il giudice aveva escluso le centinaia di persone che abitano a ridosso dell’impianto e che avevano chiesto i danni.
Sempre riguardo a Falascaia, l’assessore regionale alla salute Daniela Scaramuccia ha risposto alla lettera aperta inviatale dalla Rete dei Comitati e Associazioni Ambientali della Versilia, nella quale i cittadini le chiedevano notizie relative all’indagine sulla popolazione nell’area del termovalorizzatore di Falascaia. “La ricerca è in fase avanzata di realizzazione” – ha detto l’assessore – “i campionamenti effettuati su matrici biologiche (latte, miele e pesci) hanno evidenziato valori inferiori ai limiti di legge, e anche ai livelli di attenzione”. “Rispondo molto volentieri ai Comitati – ha aggiunto Scaramuccia – non vogliamo certo nascondere i dati, anzi, siamo l’unica Regione a pubblicare annualmente lo stato di salute della popolazione.”