Ai domiciliari il direttore generale della Provincia

Ai domiciliari il direttore generale della Provincia

Bertolucci

di Bertolucci

PISTOIA - C'è anche Riccardo Gaddi, direttore generale della Provincia di Lucca, fra le 23 persone arrestate nell'ambito di un'inchiesta su presunte aste truccate di vari enti della provincia di Pistoia.

Associazione per delinquere, turbativa d’asta, corruzione e concussione. Sono i reati per i quali la polizia di stato di Pistoia ha eseguito stamani 23 ordinanze di custodia cautelare (11 in carcere e 12 agli arresti domiciliari), emesse dal gip di Pistoia Roberto Tredici su richiesta della Procura della Repubblica. Tra i destinatari dei provvedimenti funzionari pubblici e imprenditori. Coinvolti anche amministratori. Nel mirino lavori edili e stradali assegnati ad un ristretto numero di imprese.
Gaddi, 54 anni, è stato assegnato agli arresti domiciliari presso la propria abitazione di Pisa.
All’operazione «Untouchables» ha collaborato personale della Direzione centrale polizia di prevenzione e dalle Digos delle questure di Firenze, Prato, Lucca, Pisa, Massa e del Reparto prevenzione crimine Toscana e, nelle perquisizioni della Guardia di Finanza di Pistoia. Le indagini svolte dalla Digos di Pistoia e coordinate dal sostituto procuratore Francesco Sottosanti sono iniziate nell’ottobre 2010,anche con intercettazioni telefoniche ed hanno riguardato il sistema di assegnazione dei lavori pubblici di vari enti in Provincia di Pistoia. I primi accertamenti hanno riguardato il servizio lavori pubblici del Comune di Pistoia e i rapporti, definiti «amicali», tra il responsabile dell’ufficio e gli imprenditori che ottenevano l’aggiudicazione delle gare: un elemento che ha trovato un primo riscontro nell’analisi dei tabulati telefonici, che hanno evidenziato e confermato i contatti al di fuori dell’ambito lavorativo.
Quindi l’esame delle determine dirigenziali, consultabili sul sito internet del Comune di Pistoia a partire dal 2006 a firma dello stesso dirigente del servizio lavori pubblici. È stato così rilevato che la maggior parte dei lavori edili e stradali (aggiudicati mediante affidamento diretto, mediante procedura negoziata con o senza pubblicazione di bando ovvero mediante la procedura aperta dell’asta pubblica) erano stati sistematicamente assegnati ad un numero ristretto di operatori economici della provincia di Pistoia e che essi coincidevano proprio con quegli imprenditori che avevano rapporti frequenti e confidenziali con il dirigente del servizio. Ulteriori dettagli sull’operazione in una conferenza stampa alle 12 di oggi in procura a Pistoia.
Le indagini su amministratori, funzionari pubblici e imprenditori ritenuti responsabili di associazione per delinquere, corruzione e turbativa d’asta per diversi appalti pilotati negli ultimi anni in tutta la provincia di Pistoia, hanno consentito anche di ipotizzare il reato di concussione in relazione ai contributi versati per il “Festival Blues” di Pistoia del 2011. Secondo gli inquirenti, infatti, le sponsorizzazione venivano richieste e pretese dal dirigente del servizio lavori pubblici del Comune di Pistoia in misura percentuale sull’ammontare dei lavori edili e stradali che egli aveva fatto ottenere agli imprenditori privati, i quali dovevano aderire a tali richieste per poter ottenere in futuro ulteriori lavori dall’amministrazione locale.
“Ho il massimo rispetto della magistratura e piena fiducia nel suo lavoro – dichiara il presidente della Provincia Stefano Baccelli-. La notizia dell’arresto mi ha comunque lasciato sorpreso e incredulo. Di Riccardo Gaddi ho grande stima, al punto che dal luglio scorso l’ho chiamato a dirigere l’amministrazione provinciale, proprio perché ne ho sempre apprezzato capacità professionali, affidabilità e la serietà. Confido nel fatto – prosegue Baccelli- che tutto si chiarisca al più presto attraverso gli sviluppi dell’indagine sui fatti di Pistoia che, peraltro, a quanto emerge,
non riguarda la Provincia di Lucca.”