Tafferugli allo stadio, indagini sui lucchesi

Tafferugli allo stadio, indagini sui lucchesi

Lorenzo Bertolucci

di Lorenzo Bertolucci

LUCCA - Continuano anche per individuare eventuali responsabili tra i tifosi della Lucchese le indagini della polizia dopo i tafferugli scoppiati ieri pomeriggio prima del derby con la Pistoiese.

Continuano per individuare le eventuali responsabilità dei tifosi della Lucchese le indagini della polizia per i tafferugli scoppiati domenica fuori dal Porta Elisa prima del derby con la Pistoiese.
Il questore vicario Francesco Di Ruberto ha ricostruito la mezzora di follia messa in atto da cinque ultras ospiti giunti a Lucca in treno. Dopo aver forzato un accesso in via Barbantini si sono diretti verso la gelateria Tori cercando il contatto con i tifosi rossoneri. Ne è nata una rissa, sedata grazie all’intervento della municipale. Poi un nuovo battibecco, all’altezza dell’entrata in tribuna lato est, prima dell’arrivo della polizia che ha bloccato e portato in questura i cinque esagitati. Tre di questi, ha spiegato il questore vicario, erano già stati colpiti da Daspo e tutti, tranne uno, avevano dei precedenti. “Nonostante questo erano a Lucca grazie a dei biglietti gratuiti, non si sa messi a disposizione da chi”.
I cinque ultras della Pistoiese sono stati puniti con il divieto di partecipazione a competizioni sportive con durata dai 3 ai 5 anni con l’obbligo di firma, da 1 a 2 anni.
Si tratta del primo episodio di violenza verificatosi in questo campionato, ma la questura tiene alta l’attenzione: “Finora non era successo mai niente, se si esclude un tifoso della Lucchese colpito da Daspo per il lancio di un fumogeno – ha detto Di Ruberto -, ma dopo questo episodio vogliamo approfondire la vicenda per evitare che rinascano movimenti violenti all’interno del tifo lucchese”.
Nel frattempo, oltre al Daspo e all’obbligo di firma, per i cinque tifosi della Pistoiese è scattata anche la denuncia per rissa e resistenza a incaricato di pubblico servizio.