Brunello Fanini va al contrattacco

Brunello Fanini va al contrattacco

Guido Casotti

di Guido Casotti

CICLISMO - Il patron della Michela Fanini Record Rox denuncia alla Procura Federale le atlete che lo scorso 15 settembre non presero il via nell’ultima tappa del Giro di Toscana (Lucca-Firenze) per motivi di presunta sicurezza.

I fatti risalgono al 15 settembre scorso quando, a pochi minuti dalla partenza dell’ultima tappa del 18esimo Giro di Toscana, circa metà delle atlete decisero di non prendere il via per motivi di sicurezza; la gara si è poi svolta con le cicliste rimaste senza alcun problema e pericolo. Ora a distanza di 10 giorni Brunello Fanini passa al contrattacco tanto che la “Michela Fanini Record Rox” ha deciso di denunciare alla Procura Federale della Federazione Ciclistica Italiana le atlete che non hanno preso parte all’ultima tappa del Giro della Toscana Internazionale Femminile, da Lucca a Firenze, per protesta. Le cicliste parlarono di “sicurezza” non garantita dall’organizzazione. L’organizzazione, invece sostiene di essere in grado di provare che la sicurezza richiesta era garantita al 100% come precisato dalla dottoressa Rita Paladino comandante della Polizia Stradale di scorta alla manifestazione. Che questi presunti problemi siano stati frutto di una pura invenzione, sempre secondo la Fanini, lo testimoniano il rapporto del Collegio di Giuria Uci (… che non ha trovato nessun difetto nell’organizzazione) e quello dei responsabili della federazione (… anche per loro nessun particolare problema da segnalare). La gara si è poi svolta con le cicliste rimaste senza alcun problema e pericolo e con un grande dispiegamento di forze e di persone sia in corsa che lungo il percorso. La società “Michela Fanini Record Rox” ritiene che questa sconsiderata azione di alcune atlete abbia procurato enormi danni sia di immagine che a livello economico.“A questo punto – ha sottolineato patron Brunello – la Procura Federale ha il dovere di analizzare la vicenda, di prendere provvedimenti e di punire le atlete responsabili del boicottaggio”.