Johnny Walker conquista l’inferno…bianco

Johnny Walker conquista l’inferno…bianco

Guido Casotti

di Guido Casotti

MOTORI - L'Hell's Gate 2015 è stata una delle edizioni più bestiali e terribili di...sempre. Al Ciocco si è scatenata anche una tremenda bufera di neve. Solo tre i piloti arrivati sul Picco del Diavolo: Oltre al vincitore, l'inglese Jonny Walker, anche il sorprendente Mario Roman e Lars Enockl.

 

Hell’s Gate 2015 è di Jonny Walker. Al Ciocco l’’inglese, pilota ufficiale KTM, ha avuto ragione di un’edizione oltre ogni limite, anche della fantasia più perversa, ed ha battuto sulla salita impossibile dell’Hell’s Peak due soli concorrenti, l’incredibile debuttante Mario Roman e il “sognatore” Lars Enockl. Tre soli i “superstiti”, ma il dato riflette solo in parte la durezza di una competizione non per caso associata all’immaginario…infernale. Al punto che la svolta morale dell’evento è nella conversione del suo cinico ideatore, Fabio Fasola. Dopo la decimazione dell’Hell’s Gate 2015 a metà strada: dei 112 piloti al via tra le nebbie dell’alba in Garfagnana e poi sotto un’autentica bufera di neve, solo una piccola selezione di autentici, inflessibili lottatori è riuscita ad avere ragione della fase eliminatoria. A vincere la gara eliminatoria, è il caso di dirlo, è stato Jonny Walker. L’asso inglese di KTM si è aggiudicato due delle 4 Prove Speciali disputate in condizioni già vicine al limite…umano. Le altre due hanno visto il successo di Riccardo Cavalli, con una “rediviva” Husaberg, e dall’austriaco Lars Enockl, finito poi sul podio con una KTM. Costretto al ritio invece Graham Jarvis, vincitore delle ultime quattro edizioni. Walker ha potuto così controllare abbastanza agevolmente una situazione che diventava più brutale ad ogni giro che passava e a vincere la Battaglia di Metà Strada davanti a Lars Enockl e Andreas Lettenbichler. Dopo la gara eliminatoria del mattino, infatti, vinta da Mario Roman, era chiaro che i 14 finalisti, e con essi gli appassionati volontari dell’Organizzazione e l’indomabile pubblico, avevano già dato prova di aver guadagnato, nell’inferno di Fasola, il… paradiso dell’Enduro.