Strage Viareggio, Rossi contestato dai familiari delle vittime

Strage Viareggio, Rossi contestato dai familiari delle vittime

Roy Lepore

di Roy Lepore

VIAREGGIO - I familiari delle vittime della strage di Viareggio hanno affisso uno striscione di protesta contro il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi contestando la sua mancata comparizione come teste ieri all'udienza del processo in corso a Lucca. Rossi era in Versilia per la campagna elettorale.

 

Rossi, nel corso del suo tour odierno a Viareggio, dopo aver incontrato gli operatori della nautica, si è recato all’ospedale Versilia per un incontro con i dipendenti sul tema della sanità pubblica: in questa occasione i familiari delle vittime hanno esposto lo striscione nell’atrio dell’ospedale.

I parenti credevano di poterlo incontrare al suo arrivo all’ospedale ma Rossi è entrato da una porta laterale rispetto all’atrio centrale e quindi era già nell’aula magna ad incontrare i dipendenti. E’ lì che lo hanno raggiunto i familiari portando lo striscione e accusando il presidente della Regione della sua assenza.

Rossi, riconoscendo che c’è stato probabilmente un problema nella gestione della sua agenda, ha spiegato che da tempo aveva programmato un impegno a Roma: “Ci tengo a ribadire il massimo impegno della Regione, che si è costituita parte civile, e mio in particolare essendo anche stato commissario per la ricostruzione per quanto riguarda questa tragedia – ha detto Rossi -. Abbiamo anche rifiutato un milione e 700 mila euro di risarcimento da parte delle assicurazioni a dimostrazione della vicinanza ai familiari e finanziato un perito in più su richiesta dei comitati”.

“La protesta è legittima, mi dispiace di quanto accaduto”, ha aggiunto rilevando comunque a suo parere di non aver di che vergognarsi per la sua assenza: ieri avrebbe dovuto testimoniare sui danni subiti dalla Regione e lo stesso tribunale ha poi cancellato il suo nome dalla lista testi ritenendo la sua presenza superflua.

I familiari hanno contestato a Rossi anche di essere vicino al premier Matteo Renzi e di proteggere l’ex ad delle Ferrovie Mauro Moretti. “A questo punto mi pare che sia una protesta anche politica – ha commentato Rossi – D’altra parte non sono io quello che fa certe nomine. Sono qui rappresentando anche la Regione per vedere di trovare una soluzione anche ai problemi dell’ospedale Versilia”.