I rivoluzionari all’italiana nel nuovo libro dello storico Paolo Buchignani

I rivoluzionari all’italiana nel nuovo libro dello storico Paolo Buchignani

Redazione

di Redazione

LUCCA - Tanta gente alla Biblioteca statale di Lucca per la presentazione del libro "Ribelli d'Italia" dello storico lucchese Paolo Buchignani, un viaggio attraverso l'utopia rivoluzionaria nel nostro paese.

L’appuntamento era promosso dall’associazione “Amici del Machiavelli”. Presente in sala tra gli altri, il senatore Marcello Pera mentre ad introdurre l’appuntamento è stato il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini.

Buchignani nel suo libro segue il filo comune che lega i rivoluzionari italiani attraverso il tempo. Loro comune denominatore è il mito della palingenesi della società, che per loro non ha più possibilità di essere riformata che deve essere invece completamente rovesciata e ricreata ex novo. E i rivoluzionari in questo senso si attribuiscono una funzione salvifica, la loro è quasi una missione religiosa. Un germe già presente in Mazzini che esplode con il sovversivismo del primo Novecento. il sindacalismo rivoluzionario prima ed il fascismo dopo. Fino ad arrivare al ’68 e alla successiva deriva del terrorismo.

Ma quel filo è di nuovo visibile nei populismi di oggi e Buchignani lo individua ad esempio nel movimento Cinque Stelle che non a caso ha chiamato la propria piattaforma operativa con il nome di Rosseau, il teorico della democrazia totalitaria.

Sul retro del libro Buchignani ha volute mettere una frase di Gaetano Salvemini. “Se in questo mondo, pretendendo un paradiso impossibile, demoliamo il purgatorio, andremo a finire senz’altro all’inferno”.