LUCCA - La Procura ha chiesto il rinvio a giudizio dell'ex comandante delle Polizia Municipale per quello che si configura come mobbing a sfondo sessuale. E sarebbe questo il motivo per cui mercoledì il Comune ha rimosso dall'incarico Stefano Carmignani.
Queste le indiscrezioni apparse sui quotidiani il giorno dopo il siluramento del comandante. Per la precisione, il reato di cui è accusato Carmignani è quello di induzione indebita a dare o promettere utilità, il cosiddetto “traffico di influenze” una fattispecie di reato introdotta da pochi anni.
A quanto riportato dalla stampa, l’indagine era partita dal racconto di una vigilessa in servizio al Comando di Lucca che accusa Carmignani di averle proposto un rapporto sessuale nel novembre del 2014, durante un viaggio di servizio a Firenze. Lei avrebbe rifiutato e per questo, secondo l’accusa, alla vigilessa sarebbe stata negata una promozione toccata invece ad altri agenti.
Sempre secondo quanto pubblicato dai quotidiani, Carmignani si sarebbe difeso dicendo che in realtà era stata l’agente a proporgli un rapporto sessuale al fine di ottenere la promozione. Ma questa versione si sarebbe trasformata in un boomerang ai danni dell’ex comandante che adesso risulta indagato anche per calunnia.
Queste sono le accuse della Procura. Ma adesso sarà il gup a decidere se archiviarle o andare a processo. Carmignani nel 2016 era stato indagato anche per peculato, per una storia riguardante l’utilizzo di un’auto della Municipale.