Baristi e ristoratori sul piede di guerra contro i rincari

Baristi e ristoratori sul piede di guerra contro i rincari

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

LUCCA - La Confcommercio lucchese ha convocato nella sede di Palazzo Sani i ristoratori e i baristi del centro storico per discutere le contromisure da proporre all'amministrazione comunale dopo l'annuncio del rincaro della tariffa di concessione del suolo pubblico, che in certe zone ha raggiunto aumenti anche del 140%.

L’incontro è iniziato con la spiegazione dettagliata della delibera adottata dal comune, che ha diviso il centro storico in 3 zone, A+, A e B all’interno delle quali sono state riviste i coefficienti sulla base dei quali verranno effettuati gli aumenti. Il rappresentante dei baristi, Giovanni Martini, ha ben sintetizzato gli effetti della delibera: là dove fino a oggi venivano pagati 5.000 euro annuali, si arriverà a pagare fino a 12.000 euro. Una mazzata ritenuta inaccettabile dai ristoratori, e per la revisione della quale è già stata richiesto un incontro con il sindaco. La riunione era stata indetta proprio per trovare delle proposte da mettere sul tavolo anche se, come ribadito dallo stesso Martini, gli aumenti sono sono stati presentati come insindacabili così come la divisione delle zone del centro storico. Molte le proposte avanzate dall’assemblea, alcune dettate da una vera e propria rabbia verso questa decisione, come quella di una serrata generale, ma in generale, la linea che ha prevalso è stata quella di cercare una mediazione, sia con la revisione delle altre tariffe comunali ( ad esempio quella sui rifiuti ) che con l’ipotesi di spalmare questo aumento in almeno 2 trance e quella di rivedere la divisione delle zone all’interno delle Mura. Tra le opzioni proposte, anche quella di non rinnovare le concessioni invernali in modo da concretizzare la protesta. Di tutto questo verrà discusso con l’amministrazione comunale appena terminato il periodo dei Comics, ma non è difficile prevedere un inverno particolarmente caldo sotto questo fronte.