Rifiuti: braccio di ferro tra Camaiore e Sea Ambiente

Rifiuti: braccio di ferro tra Camaiore e Sea Ambiente

Redazione

di Redazione

CAMAIORE - E' scontro aperto tra il Comune e Sea ambiente sul tema della raccolta rifiuti. Il braccio di ferro inizia lo scorso anno a novembre quando l'amministrazione Del Dotto annuncia lo stop al contratto, ritenendo costi e efficienza del servizio inadeguati.

Parte immediatamente dal Comune un’indagine di mercato tra le aziende di Reti Ambiente per il servizio di gestione dei rifiuti, ma i risultati sono nulli in quanto le aziende interpellate fanno sapere di non poter presentare offerte. Ma andiamo per ordine.
Ad oggi, scaduto l’ulteriore termine, l’unica offerta pervenuta al comune è quella di Sea Ambiente datata 20 gennaio scorso.

“Camaiore – spiega oggi il sindaco in un comunicato alla stampa – “ha legittimamente aperto un procedimento a tutela dell’interesse pubblico di avere un servizio efficiente ed economico e, dinanzi a questo obiettivo” – aggiunge Del Dotto – Reti Ambiente ha operato per mantenere lo status quo, permettendo a Sea Ambiente di tentare di imporre unilateralmente le proprie condizioni.

“Ora” – conclude il primo citatdino -“valuteranno gli organi di controllo se questo comportamento ha rilevanza giuridica.”

L’Amministrazione Comunale, preso atto di questa situazione, fa sapere che opererà in tre passaggi: sarà affidato un incarico per la redazione di un Piano Tecnico Economico che definisca quali sono i servizi necessari, e i relativi prezzi, a conseguire gli obiettivi prefissati. Una volta approvato il piano, Sea Ambiente dovrà adeguarvisi e, nel caso in cui non accadesse, il Comune porrà in essere tutte le azioni autoritative affinché il servizio venga svolto conformemente a quanto stabilito. II Comune darà corso ad una procedura d’urgenza, che coinvolgerà aziende esterne al gruppo di Reti Ambiente, per verificare sul mercato se vi siano soggetti disponibili a svolgere il servizio per Camaiore a condizioni migliori rispetto a quelle che saranno definite nel Piano Tecnico Economico.

Infine il Comune invierà a Reti Ambiente una lettera nella quale chiederà che l’azienda adegui immediatamente il proprio statuto alle norme della Legge Madia in quanto gli attuali affidamenti sono al di fuori di qualsiasi procedura competitiva.