Donne scomparse, “Non credo a Remorini”

Donne scomparse, “Non credo a Remorini”

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - “Non credo alle dichiarazioni di Massimo Remorini. Queste esternazioni servono solo a riaprire una ferita che non si è mai rimarginata”. E’ questa la versione dell’avvocato Alberto Consani

“Non credo alle dichiarazioni di Massimo Remorini. Queste esternazioni servono solo a riaprire una ferita che non si è mai rimarginata”. E’ questa la versione dell’avvocato Alberto Consani, che nei tre gradi di giudizio sulla vicenda delle due donne scomparse a Torre del Lago, si era costituito parte civile tutelando David Paolini, figlio di Velia Carmazzi e nipote di Maddalena Semeraro. Un conferma di quanto già espresso dall’avvocato Aldo Lasagna che tutelava il supertestimone Francesco Tureddi, detto Cecchino: aveva visto lui il corpo distrutto di Maddalena al campo degli orrori di Torre del Lago, trovato all’interno di un bidone. Come riportato anche dal tg noi nei giorni scorsi Remorini, condannato a 38 anni per la morte di madre e figlia e dell’ occultamento dei loro cadaveri ha riferito dal carcere di Massa che Velia Carmazzi sarebbe ancora viva e si troverebbe in un campo rom, a Brescia. E tramite un nuovo avvocato, Alessandro Maneschi del foro di Massa, potrebbe chiedere la riapertura del processo. Remorini sostiene che ci sarebbe un nuovo testimone: un commerciante di Brescia che avrebbe visto la donna nella città lombarda.

Ma servono prove certe. Per ora, si tratta di un altro avvistamento, che fa seguito ai numerosi mai confermati nell’arco degli ultimi dieci anni. “La sola verità . Ribadisce l’avvocati Consani – è già data con la sentenza passata in giudicato.