Taglio di 43 insegnanti in provincia di Lucca, Menesini: “Decisione sproporzionata”

Taglio di 43 insegnanti in provincia di Lucca, Menesini: “Decisione sproporzionata”

Redazione

di Redazione

LUCCA - Un appello all'Ufficio Scolastico Regionale, affinché «riveda una decisione di tagli di cattedre nella nostra provincia che arriva come una doccia fredda e che troviamo iniquo e sproporzionato a fronte del numero degli studenti». A lanciarlo è il presidente della Provincia, Luca Menesini, che fa proprie le preoccupazioni dei sindacati della scuola alla notizia del taglio di 43 insegnanti sul territorio provinciale.

«Proprio nel mio ruolo di presidente della Provincia e, quindi, rappresentante di quella che è, di fatto, ‘la casa dei sindaci’ – prosegue Menesini – non posso che valutare la situazione nel suo complesso e vedere tutti i riflessi negativi che questa avrebbe sul nostro territorio. Innanzi tutto – afferma – mi prese sottolineare come, sebbene vi sia un calo di studenti, questo non ha un impatto tale da giustificare il taglio di ben 43 cattedre, numero decisamente sproporzionato rispetto alla reale situazione. Un tale provvedimento andrebbe a incidere negativamente su tutto il territorio: nelle zone più urbanizzate come la Piana o la Versilia, si tratterebbe di avere delle vere e proprie ‘classi pollaio’, mentre nelle zone più svantaggiate, come quelle montane, comporterebbe l’eliminazione di classi, primo passo per la chiusura delle scuole stesse, privando queste aree di uno dei presidi più importanti per renderle ancora vive e vivibili».

Considerando, quindi, la situazione nel suo complesso, il presidente della Provincia si appella all’Ufficio Scolastico Regionale affinché «riveda – dice – i numeri che sono stati comunicati, tenendo conto di quelli che sarebbero i riflessi sul territorio e, soprattutto, del fatto che non vi è una giustificazione oggettiva per tali numeri. Chiediamo una maggiore equità nelle decisioni che riguardano le diverse province e, quindi, una rimodulazione che sia riflesso di un’analisi più attinente alla realtà, così come, peraltro, era stato prospettato nelle riunioni che avevamo avuto, anche recentemente con l’Ufficio e nelle quali si era parlato delle prospettive per il futuro assetto dei comprensori scolastici».