Un primo maggio anomalo anche in Versilia, ma a porte aperte

Un primo maggio anomalo anche in Versilia, ma a porte aperte

Redazione

di Redazione

VIAREGGIO - Con la voglia di ripartire e una energia ritrovata. Viareggio si è svegliata così in questo primo maggio che celebra il lavoro, nel tempo del lavoro che cambia, per i più fortunati, e che manca, in moltissimi altri casi.

Ma non è solo questo il primo maggio 2020 a Viareggio e le immagini lo testimoniano: è la giornata in cui si comincia a ricaricare gli animi in vista di un futuro incerto sicuramente, ma si parte, ed è tutto quello che conta. Con qualche giorno di anticipo, in Toscana le porte delle case sono aperte e in tanti ne hanno approfittato per uscire. In una Passeggiata a serrande abbassate e non solo perché è il primo maggio, e con le strade sorvegliate dalle forze dell’ordine, ma era quel minimo di libertà di cui adesso, dopo mesi duri di solitudine, si aveva bisogno. Con la mascherina, da soli o con i propri cari, sembra che non ci sia nemmeno bisogno di impare a convivere con il virus. Sembra che basti poco per tornare a crederci, anche se sappiamo che serve in realtà molto di più. Certezze, in primis, perché possa prendere il via una stagione turistica ad oggi completamente in stand by, e senza la quale non possiamo pensare ad una ripartenza ecomica per la Versilia. Ma al primo posto deve esserci la sicurezza e la salute di tutti, lo ribadisce il sindaco di Viareggio Del Ghingaro nel suo messaggio alla cittadinanza affidato ai social: “In questo giorno – scrive il sindaco in un messaggio alla cittadinanza affidato ai social – auspico per il futuro di convivenza con la pandemia, che non si formino due categorie di lavoratori: quelli al sicuro e quelli esposti al contagio. Di lavoro in Italia si muore ancora e troppo spesso: che non diventi, il virus, una nuova causa. Se la città non lavora, soffre. Ma non faremo sconti a questa malattia che ha portato via già troppe persone.”