Il Gianni Schicchi fa centro; apertura col botto del Pucciniano

Il Gianni Schicchi fa centro; apertura col botto del Pucciniano

Redazione

di Redazione

VIARGEGIO - Successo per l'apertura del Festival Pucciniano alla Cittadella. Il "Gianni Schicchi" firmato dalla regista Valentina Carrasco è un'avventura piena di di gioia, ma anche di lacrime, nello struggente finale che ha commosso tutti. Prima dell'inizio osservato 1' di silenzio per ricordare le 32 vittime della strage di Viareggio.

L’opera d’apertura della 66esima edizione del Festival Pucciniano alla Cittadella del Carnevale di Viareggio, Gianni Schicchi, in scena sabato sera, è stata bellissima, divertente e toccante, capace di trasmettere emozioni e sentimenti che ti fanno pensare, che ti mettono davanti al problema del momento, ovvero la piaga del covid ancora tropo presente. Un lungo applauso ha salutato l’esibizione dei cantanti (straordinario il lombardo Bruno Taddia nei panni di Schicchi, capace di aspirare la lettera “c” alla maniera toscana; eccellente Elisabetta Zizzo, Lauretta, che ha emozionato il pubblico quando ha intonato “O mio babbino caro”. E poi i musicisti dell’Orchestra della Toscana magistralmente diretti dal maestro John Axelrod. Facciamo mente locale, Divina Commedia, Inferno, Canto XXX: tra i falsificatori di persone è citato Gianni Schicchi, cavaliere fiorentino del Duecento. Un quadro a tinte fosche. Pensiamo poi a Giacomo Puccini, compositore che ha fatto versare fiumi di lacrime per le tristissime vicende di Manon, Mimì, Butterfly e Tosca e al librettista Gioacchino Forzano. Puccini, l’Inferno Dantesco e Forzano. Cosa poteva uscirne ? Se non una delle più fresche, divertenti e applaudite opere comiche della storia della musica. Geniale la scena del testamento davanti al notaio. Per interpretare questo ruolo (Schicchi) è necessario un grande baritono che sia anche un grande attore e Bruno Taddia lo ha ampiamente dimostrato.