La protesta isolata dei ristoratori: “Vogliamo lavorare anche a cena”

La protesta isolata dei ristoratori: “Vogliamo lavorare anche a cena”

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Le luci fuori sono rimaste accese come non accadeva da mesi, come in una serata normale. Anche se di normale ormai non c'è più niente. Il Fronte del Porto in Darsena a Viareggio è uno dei pochi ristoranti, circa una decina, che venerdì sera in Versilia hanno aderito alla protesta simbolica "#ioapro" contro le chiusure serali confermate anche dall'ultimo dpcm.

Il titolare Stefano Vecciani, capofila versiliese della neonata associazione Ristoratori Toscana nata sull’onda della pandemia, al pari di altri colleghi ha messo a tavola dipendenti e collaboratori, senza clientela, per dimostrare che si può servire il pasto in sicurezza anche a cena, proprio come avviene  a pranzo.

“#ioapro” non ha avuto adesioni nel resto della provincia di Lucca. E comunque non risultano provvedimenti di chiusura da parte delle forze dell’ordine per chi ha scelto di aprire simbolicamente nonostante i divieti. Confesercenti e Confcommercio hanno preso le distanze dall’iniziativa, rimarcando come si debba seguire la legalità senza sfidare i decreti, pur mossi da giuste motivazioni. Su un aspetto sono tutti d’accordo però: l’urgenza dei ristori, immediati e adeguati, per dare ossigeno ad una categoria tra le più penalizzate dalla pandemia.