Strage Viareggio, presidi nelle stazioni: “Vogliamo il reato di omicidio sul lavoro”

Strage Viareggio, presidi nelle stazioni: “Vogliamo il reato di omicidio sul lavoro”

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Un pomeriggio di presidi nelle stazioni della Versilia, ma anche di Lucca, Massa e Pisa per esprimere solidarietà ai famigliari delle vittime del 29 giugno dopo la sentenza della Corte di Cassazione di venerdì scorso sulla strage di Viareggio. Iniziative organizzate dal sindacato Usb/Asia per difendere i lavoratori delle ferrovie "che da sempre si battono per la sicurezza".

“Troviamo vergognoso l’annullamento dell’aggravante della violazione sulle norme per la sicurezza sul lavoro associata al reato di omicidio colposo plurimo. E’ sempre più palese” – secondo il sindacato di base – “che viviamo in un paese dove i lavoratori non sono tutelati. L’ultima vittima sul lavoro in ferrovia risale solo a pochi giorni prima della  sentenza di Viareggio ed è un operaio di 55 anni morto a Jesi sui binari.”

“Con questa nostra azione, ripetuta in varie stazioni ferroviarie, vogliamo ribadire il nostro impegno per rilanciare la lotta per l’introduzione nel codice penale del reato di omicidio nel lavoro.”

Una battaglia che nel primo pomeriggio di lunedì aveva portato l’Unione sindacale di base a protestare fuori dal palazzo del Csm a Roma.

La mobilitazione del mondo sindacale dopo la sentenza della Suprema Corte non si ferma. Per venerdì 15 gennaio la Cgil di Lucca ha proclamato due ore di sciopero generale. Sempre venerdì, dalle 16 alle 18, ci sarà fuori dalla prefettura di Firenze un presidio organizzato da Assemblea 29 giugno. Mentre su “change.org” è stata lanciata una petizione per chiedere al Presidente Mattarella addirittura di annullare la sentenza. Un potere che non è previsto tuttavia dalla Costituzione italiana.