Rinnovo del contratto, sciopero di otto ore negli stabilimenti Sofidel

Rinnovo del contratto, sciopero di otto ore negli stabilimenti Sofidel

Redazione

di Redazione

Ancora uno sciopero alle quattro cartiere della Sofidel, Gruppo Regina, nell’ambito della vertenza che vede le maestranze contrapposte all’azienda, per il rinnovo del contratto integrativo, dopo la rottura del tavolo contrattuale da parte dell’azienda, all’inizio del dicembre scorso.

Ancora uno sciopero alle quattro cartiere della Sofidel, Gruppo Regina, nell’ambito della vertenza che vede le maestranze contrapposte all’azienda, per il rinnovo del contratto integrativo, dopo la rottura del tavolo contrattuale da parte dell’azienda, all’inizio del dicembre scorso. I lavoratori dellaSoffass Valdottavo, Soffass Val Fegana, Soffass di via Leccio e Soffass di via Giuseppe Lazzareschi nella giornata di giovedi hanno incrociato nuovamente le braccia, con 8 ore di sciopero concomitanti col turno del pomeriggio e hanno dato vita ai presidi, di fronte ai cancelli degli stabilimenti, coinvolgendo il personale smontante e quello scioperante di tutte e 4 le realtà.

“La protesta – spiegano i sindacati – è forte contro un’azienda che ha voluto abbandonare il tavolo, rifiutando di farsi carico delle questioni oggettive che rimanevano da risolvere, chiedendo, però, un anno in più di contratto, rispetto a quelli sui quali si era discusso fino all’ultimo. Noi a quella richiesta non ci eravamo sottratti. Diverso e opposto è stato l’atteggiamento aziendale. Addirittura, si è cominciato a dire in giro che la scelta sindacale di aprire la mobilitazione era un atto pretestuoso contro la proprietà. Se così fosse, qualcuno ha la responsabilità di aver raccontato un’enorme bugia e le bugie hanno le gambe corte, contrariamente alle ragioni che ci motivano. I lavoratori stanno scioperando a sostegno delle richieste avanzate per il rinnovo del contratto integrativo, che dovrà comprendere le soluzioni che compongano adeguatamente tutto il quadro, compreso il premio del 2020 – e nessuno si è scordato la manovra scorretta sulle 200 € di bonus legate al Covid, che non sono state erogate, a dicembre, ai lavoratori delle cartiere che avevano avviato la mobilitazione”.