Tambellini tuona sul condotto pubblico: “Pronti ad azioni legali contro Regione e Provincia”

Tambellini tuona sul condotto pubblico: “Pronti ad azioni legali contro Regione e Provincia”

Giulio Del Fiorentino

di Giulio Del Fiorentino

LUCCA - Troppo alto il livello del fosso che arriva da San Pietro a Vico e attraversa la citta', troppo impetuose le acque che provocano danni e allagamenti. Nel mirino le centraline idroelettriche. Comune di Lucca pronto alla battaglia.

Il livello delle acque nel Condotto pubblico non è più tollerabile e il comune di Lucca è pronto ad azioni legali se Regione e Provincia non interverranno. A lanciare l’ultimatum il sindaco Alessandro tambellini che in una lettera aperta ha denunciato una situazione divenuta insostenibile. A tenere in apprensione l’innalzamento continuato, al limite delle sponde, delle acque nel fosso che attraversa San Pietro a Vico per alimentare alcune centraline per la produzione di energia elettrica e che è diventato un problema su tutto il percorso dell’antico canale artificiale, dove i danni alle sponde, agli edifici privati e pubblici non si contano più. “Tenere tutto l’anno le acque al limite della portata ha determinato che la forza della corrente, non più attenuata dai vecchi canali secondari emissari, si ripercuota su tutto il percorso del canale e in particolare sul tracciato dentro le Mura – si legge nel documento firmato dal primo cittadino -. La forza del flusso si insinua poi nelle antiche murature delle spallette e risale le antiche chiaviche sotterranee determinando allagamenti di cantine private ma anche possibili e pericolosi fenomeni di erosione sotterranea occulti. I danni alle sponde sul percorso a monte di Lucca sono evidenti, come ad esempio a San Pietro a Vico, dove è in corso un complesso e costoso intervento di consolidamento, ma gli allagamenti e l’erosione sono evidenti in molti punti. In particolare a Lucca la sponda destra di via dei Fossi (fra Madonna dello Stellario e il collegamento con via San Nicolao) ha dato preoccupanti segnali di cedimento e per questo abbiamo dovuto chiuderla e programmare indagini e carotaggi che preludono a interventi di consolidamento”. I rischi, i costi e i disagi di questi danni non sono più tollerabili. Le energie rinnovabili rappresentano il futuro, ma non a costo di danneggiare il patrimonio pubblico e privato e soprattutto dei beni storici come le Mura di Lucca. “Per questo – conclude Tambellini – è mia intenzione scrivere agli enti su cui la burocrazia italiana ha frammentato le competenze sul Condotto pubblico, la Regione Toscana – Genio Civile e la Provincia di Lucca, che si stanno da tempo rimpallando le responsabilità senza intervenire direttamente nella questione. Sarà mia cura inoltre informare anche la Soprintendenza e consultare il Consorzio Toscana Nord. O il problema viene affrontato e risolto velocemente – tuona infine il sindaco – o la mia amministrazione si riserva di agire autonomamente, anche attraverso ordinanze e azioni legali per tutelare il patrimonio pubblico e quello dei suoi cittadini.