23 anni all’omicida di Chiara Corrado

23 anni all’omicida di Chiara Corrado

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Lucca - Uccise a colpi di chiave inglese la compagna e ne nascose il corpo in una roulotte parcheggiata in un terreno di Torre del Lago

 

Per quel delitto, consumato nel luglio del 2019, la Corte di Assise di Lucca lo ha condannato a 23 anni di reclusione. Si è concluso così il processo a carico di Graziano Zangari, l’operaio calabrese 48enne responsabile della morte della quarantenne Chiara Corrado di San Giuliano Terme.

L’uomo fu arrestato quattro mesi dopo il delitto dai carabinieri che lo rintracciarono in Calabria dove si era rifugiato. Lo Zangari, in aula aveva ammesso le proprie colpe raccontando come si erano svolti i tragici fatti: la lite scoppiata all’interno di un container di un cantiere edile, lite degenerata anche a causa dell’assunzione di cocaina, fino all’uccisione di Chiara, il cui corpo venne avvolto dallo Zangari in alcuni sacchi di plastica e nascosto in un’altra roulotte, per poi fuggire in Calabria.

Fu il proprietario della roulotte – ritenuto estraneo ai fatti – ad avvertire le forze dell’ordine del cattivo odore proveniente dal caravan, permettendo così di rinvenire il cadavere della donna.

I giudici hanno disposto anche un risarcimento provvisionale di 50mila euro al figlio minorenne della vittima e di 15mila euro a testa alla madre e al fratello, costituitisi parte civile.

I difensori dell’uomo hanno annunciato ricorso in appello contro l’applicazione dell’aggravante della convivenza, per la quale ritengono sia stata applicata una norma che all’epoca del delitto non era ancora in vigore. Una sentenza che ha soddisfatto il Pubblico Ministero Elena Leone (che aveva chiesto 25 anni) e le parti civili.