Non più di sette giorni per ogni sagra

Non più di sette giorni per ogni sagra

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Massarosa - La commissaria del comune di Massarosa ha imposto il tetto massimo di 7 giorni per ogni sagra prevista nel comune, per andare in contro alle richieste dei ristoranti in vista di una ripresa dopo il lockdown

SAGRA

Da una parte Confcommercio, che chiede di rivedere il calendario delle sagre, specialmente sul territorio di Massarosa per non andare in contrapposizione al lavoro dei ristoranti segnati dal periodo di lockdown, dall’altra le associazioni di volontariato, che dalle sagre traggono la maggior fonte di sostentamento economico e che dichiarano di aver già interrotto le manifestazioni la scorsa estate, proprio per andare in contro alla categoria. A dirimere questa diatriba, che va avanti da anni – da ben prima del lockdown – quest’anno ci ha pensato la neo commissaria del comune di Massarosa Giuseppina Cassone, che ha imposto a tutte le associazioni un limite massimo di sette giorni per ognuno dei più di 10 eventi previsti, eventi che non potranno iniziare prima del 15 luglio.

Una decisione che sembra mettere tutti d’accordo, anche se il dimezzamento delle date per alcune realtà di volontariato come ad esempio la Fratres Donatori di Sangue che organizza una delle sagre più conosciute, quella della Ranocchiocciola, ha un notevole impatto economico sulle casse dell’associazione, essendo una delle poche fonti di finanziamento. Per quest’anno sarà così dunque, ma è evidente che la questione andrà affrontata in maniera definitiva anche nei prossimi anni.