Omicidio Orentano, metal detector per cercare l’arma del delitto nel Fossanuova a Porcari

Omicidio Orentano, metal detector per cercare l’arma del delitto nel Fossanuova a Porcari

Redazione

di Redazione

PORCARI - La pistola deve essere lì, da qualche parte, sul fondale del Fossanuova. Almeno, Francesco Lupino, ha detto così giovedì nel tardo pomeriggio quando, a bordo di un furgone della polizia penitenziaria si è fatto portare a Porcari dagli agenti della questura di Pisa.

Il tatuatore di 51 anni ha indicato il punto dove ha gettato l’arma usata per uccidere a sangue freddo Khrystyna Novak, 29 anni, ballerina ucraina, sua vicina di casa ad Orentano. Le prime ricerche, subito dopo la confessione di Lupino, si sono rivelate infruttuose. La Questura di Pisa ha allora disposto l’intervento dei sommozzatori dei Vigili del Fuoco di Livorno, appoggiati dai colleghi di Lucca, che con l’ausilio di un metal detector hanno iniziato a perlustrare il fondo del rio. Si cerca una pistola automatica Tanfoglio, l’arma del delitto.

La svolta nell’inchiesta c’è stata giovedì quando Lupino, già in carcere con l’accusa di omicidio, è crollato di fronte alle prove che si accumulavano contro di lui e alle domande sempre più pressanti degli investigatori. Ha raccontato di aver ucciso Khrystyna la mattina del 2 novembre con un colpo di pistola alla testa, sul retro della sua casa in corte Nardi, a Orentano. Il movente non è ancora del tutto chiaro: “volevo punire lei ed il suo fidanzato”, ha detto agli inquirenti.

Il cadavere della giovane era stato rinvenuto solo a maggio, in un casolare, sempre ad Orentano. Fino ad adesso Lupino aveva negato ogni addebito anche se gli inquirenti avevano pochi dubbi sul suo conto. Ora, per chiudere il cerchio, manca solo il ritrovamento della pistola.