Urbanistica, pronto il piano operativo

Urbanistica, pronto il piano operativo

Redazione

di Redazione

LUCCA - Il Piano operativo della città di Lucca è ultimato, pronto per gli approfondimenti con la commissione urbanistica, a partire dalla fine di agosto, in vista dell’adozione in consiglio comunale. Seguiranno incontri specifici, della serie “istruzioni per l’uso”, con gli ordini professionali propedeutici alla fase delle osservazioni. Ad annunciarlo è l’assessore all’urbanistica Serena Mammini.

“Entreremo nel dettaglio di questo vasto lavoro – spiega Mammini – non appena inizierà la fase di confronto e discussione. Ci teniamo comunque, da subito, a precisare che il Piano operativo, dopo il Piano strutturale, doterà finalmente la città di uno strumento in grado di gestire, in modo chiaro e univoco, gli insediamenti esistenti e governare la rigenerazione delle tante aree urbane adesso bisognose di un nuovo disegno, di nuove funzioni e dotazioni adesso mancanti. Ci auguriamo che regole certe e un sistema di gestione lineare possa incentivare il riuso di quei luoghi della città adesso abbandonati, ma dalle grandi potenzialità. Queste aree, attraverso specifiche schede, sono state normate e ogni intervento dovrà lasciare in dote alla città standard aggiuntivi (per esempio, verde o parcheggi) per sanare quei deficit ancora presente in alcune zone.

L’incontrollato eccesso di edificazione, con la spasmodica corsa all’accaparrarsi le volumetrie che ha caratterizzato i piani edilizi del recente passato si è finalmente interrotto grazie a un nuovo paradigma, a un coraggioso cambio di visione. Da un regolamento per costruire, troppo spesso con scarsa qualità, che ha saturato ogni spazio in particolare nei quartieri più popolosi, lasciando in eredità brani di città disconnessi, si è passati a un piano urbanistico che fa ordine. Un piano che, dove possibile, attraverso un lavoro sartoriale, ha riletto e ridisegnato spazi per favorire la socialità, la relazione, lo svolgimento della vita delle persone, con le sue diverse necessità, dal tempo libero, al lavoro, alla cura, allo studio.

Il gruppo di lavoro si è trovato ad affrontare la fase progettuale del piano operativo durante la pandemia: una redazione complicata che inevitabilmente ha subito un qualche ritardo rispetto alla tabella di marcia. Anche il percorso partecipato, dopo la fase dei tavoli sul territorio, ha dovuto modificare il proprio programma. Presentiamo oggi un lavoro che produrrà i suoi effetti nel tempo, che potrà essere consultato con facilità grazie a una piattaforma informatica aggiornabile di ultima generazione, ci saranno dispositivi di controllo e monitoraggio e tutto sarà gestito all’interno degli uffici comunali.

La pianificazione dimostra la sua efficacia sulle lunghe distanze: un piano urbanistico non realizza strade o parcheggi, non abbatte brutture né mitiga il traffico, non ricalibra canali o costruisce scuole. Un piano, però, crea i presupposti affinché queste trasformazioni possano attuarsi proprio perché è il piano che le ha previste e disegnate, rese coerenti e conformi agli strumenti sovraordinati. Il vasto patrimonio edilizio esistente deve essere ristrutturato. L’accesso ai bonus di efficientamento energetico deve essere facilitato: in antitesi alla nuova edificazione e al consumo di suolo, il piano offrirà ai cittadini e agli operatori una vasta gamma di possibilità di interventi per migliorare gli edifici secondo le esigenze di vita e di lavoro. Sullo storico, in particolare, è stato fatto un lavoro di cesello a partire da una inedita campagna di schedatura minuziosa. È stato rilevato il sistema delle ville e delle grandi architetture isolate, delle corti e dei centri storici minori e quello imponente della città antica e pianificata.

Il piano disegna gli elementi che diventeranno luogo privilegiato affinché le politiche di rilancio della città pubblica trovino, letteralmente, spazio. Laddove possibile è stato previsto un parco adiacente ad ogni scuola e aree dove troveranno forma, per esempio, le attività dei cittadini e delle associazioni, le politiche per i giovani, per la terza età, l’educazione ambientale. L’individuazione degli spazi pubblici è stata presupposto e obiettivo del piano operativo.

Questo è un periodo storico di grande incertezza. È difficile dire cosa interesserà la città nei prossimi anni. Avremo per questo destinazioni aperte nella loro distribuzione, escludendo quelle in contrasto tra loro e incentivando o mantenendo quelle necessarie l’una all’altra affinché un luogo possa funzionare, sia attrattivo, confortevole e accogliente.

Fa parte del piano operativo anche il piano dell’accessibilità urbana: le criticità del centro storico sono state schedate. Questo permetterà finalmente di programmare gli interventi di superamento delle barriere architettoniche e di inserirli nel piano delle opere pubbliche per una città che persegue l’obiettivo del benessere ambientale per tutti.

Il piano operativo conferma le priorità infrastrutturali: dal nuovo ponte sul Serchio al complementare asse suburbano che collegherà la via del Brennero alla zona sud della città, fino allo studio per la verifica di fattibilità per un nuovo casello a Mugnano e alla realizzazione del terminal bus, efficiente e bello, che doterà la città di un nuovo servizio per la mobilità.

Grande attenzione è stata dedicata al territorio agricolo e forestale, alle aree di valore paesaggistico, ai parchi e ai siti di valenza naturalistica e ambientale, così come alle aree agricole periurbane. Il piano ha riconosciuto e normato gli ambiti del parco fluviale del Serchio, dell’Ozzeri, e del parco agricolo e monumentale dell’acquedotto del Nottolini e delle Parole d’oro.

Dopo la stagione dell’urbanistica degli individualismi, Lucca sceglie un piano concreto, che parla chiaro guardando in faccia la realtà, ancorato alle capacità di governo di un Comune da 90mila abitanti, non espansivo in termini di occupazione di nuove aree, ma nell’idea della città e nel potenziamento dello spazio pubblico.

Il piano operativo, che è anche un atto di cultura, offre possibilità di trasformazione e di espressione dell’oggi. Coglierle o meno spetterà a Lucca – ai suoi abitanti, ai suoi imprenditori e ai suoi amministratori. Attraverso ingenti finanziamenti (Piu, Piano periferie, Pinqua) sono stati anticipati gli obiettivi che la pianificazione in corso stava individuando per quartieri e paesi più connessi, accessibili, verdi, a misura di persona”.