“Il Marmo dell’altra mano”: la storia simbolo di Giorgio Angeli

“Il Marmo dell’altra mano”: la storia simbolo di Giorgio Angeli

Federico Conti

di Federico Conti

PIETRASANTA - Dietro la firma di un grande artista si cela sempre la sapienza, rude ma concreta, di un artigiano. A questo mondo, per troppo tempo rimasto nascosto agli occhi del grande pubblico, vuole rendere merito il libro "Il Marmo dell'altra mano", scritto dal professore Ugo Collu.

Il volume del docente di filosofia, profondo conoscitore dell’arte e della produzione lapidea versiliese, è stato presentato sabato sera alla Bussola di Focette e racconta l’esperienza simbolo di questo settore, quella di Giorgio Angeli. Titolare del celebre studio di scultura di Querceta, nato all’inizio degli anni ’70, dove nel tempo hanno trovato casa artisti di fama internazionale come Kan Yasuda, Giò Pomodoro,  Pietro Cascella, Eva Sorensen.

E’ stata l’attrice versiliese Elisabetta Salvatori a raccontare i passaggi più significativi della vita lavorativa di Angeli, da sempre un po’ restio ai riflettori. Dagli inizi contrastati dalla famiglia contadina all’apertura della bottega dietro casa, con la benedizione de maestro Isamu Noguchi che fu il primo artista accolto nel laboratorio.