L’industria metalmeccanica lucchese vince la pandemia

L’industria metalmeccanica lucchese vince la pandemia

Redazione

di Redazione

PROVINCIA DI LUCCA - I dati nazionali  e locali dimostrano che la metalmeccanica ha avuto la forza e la resilienza per far fronte all’immane difficoltà derivante dalla pandemia: capacità di innovare, di reagire rapidamente a mutamenti nelle condizioni mercato e di conquistare mercati esteri.

 

I dati nazionali  e locali dimostrano che la metalmeccanica ha avuto la forza e la resilienza per far fronte all’immane difficoltà derivante dalla pandemia: capacità di innovare, di reagire rapidamente a mutamenti nelle condizioni mercato e di conquistare mercati esteri. Federmeccanica,  nei giorni in cui compie 50 anni di attività, analizza il comparto presentando il progetto Competere: l’analisi dell’associazione nazionale è perfettamente calzante rispetto alle industrie di Lucca Pistoia e Prato.

“L’obiettivo di riportare in pareggio la produzione industriale nella metalmeccanica a Lucca Pistoia e Prato rispetto alla media 2019 non è ancora colto – afferma il presidente della sezione Massimo Bellandi, che analizza il settore in occasione del 50° anno dalla fondazione di Federmeccanica –ma possiamo considerare la flessione limitata; ci attestiamo su un -1,4% complessivo, dato leggermente inferiore alla media nazionale. Segnali positivi emergono comunque dalle variazioni tendenziali rilevate dal Centro Studi Confindustria Toscana Nord, che sovrapponendo i numeri del secondo trimestre dell’anno con quelli del 2020 mostrano buone o anche ottime performance sia a Lucca (+14,8%) che a Pistoia (+34%) che a Prato (+5,8%). Lo studio di Federmeccanica ci aiuta a scandagliare meglio il nostre settore; è innegabile che abbiamo criticità, le stesse di cui soffrono in Italia tutte le industrie metalmeccaniche  (un eccessivo cuneo fiscale, un sistema scolastico in gran parte inadeguato, un sistema di relazioni industriali ingessato) ma è anche il momento giusto per  ricevere nuove suggestioni (le opportunità offerte dal PNRR, nuove professionalità in grado di attrarre maestranze più giovani e anche femminili, crescita dimensionale delle imprese attraverso acquisizioni ed aggregazioni virtuose).”