Montagnola, al via il taglio degli alberi per far spazio alla Galleria Coperta

Montagnola, al via il taglio degli alberi per far spazio alla Galleria Coperta

Virginia Torriani

di Virginia Torriani

LUCCA - Entrano nel vivo i lavori per far spazio alla pista ciclopedonale protetta che collegherà Piazza Aldo Moro a Via Savonarola. Il Comitato per San Concordio torna a protestare contro il progetto.

Operai e mezzi al lavoro per abbattere alberi e ceppaie nel parco della Montagnola, a San Concordio. Gli interventi di taglio e rimozione sono partiti nella mattina di mercoledì 13 ottobre e rientrano nella fase più operativa del cantiere aperto per realizzare la galleria coperta che da piazza Aldo Moro arriverà a via Savonarola. L’opera, che rientra nel più ampio progetto dei Quartieri Social, collegherà tre scuole, una palestra e il campo da calcio di Lucca 7 con tutta l’area a sud della frazione: come mostrano i rendering la galleria protetta si snoderà per 300 metri; lungo il percorso ciclopedonale sono previsti due slarghi a forma di goccia di fronte alla scuola primaria e secondaria, che serviranno agli studenti per svolgere attività di didattica all’aperto, ma che potranno essere fruite in vario modo anche da tutti i cittadini. Una volta ultimati questi interventi si procederà a installare il sistema di illuminazione e quello di videosorveglianza, oltre alla connessione WiFi. Il Comune ha fatto inoltre sapere che terminata l’opera provvederà a piantare 31 nuovi alberi lungo il percorso, rispondendo forse anticipatamente in questo modo alle proteste delle associazioni di quartiere, che infatti non si sono fatte aspettare. Da sempre contrario alla realizzazione della Galleria Coperta, come ad altri interventi del progetto Quartieri Social, il Comitato per San Concordio ha presentato un esposto alla Procura delle Repubblica di Lucca per la mancanza di conformità urbanistica del progetto e in occasione di questo avanzamento dei lavori torna a denunciare l’impoverimento del parco urbano nel segno, a loro parere, di una eccessiva cementificazione. “Oggi è un giorno di lutto per S. Concordio – si legge nella nota diffusa dal Comititato – abbiamo assistito alla perdita irreversibile di un patrimonio naturale unico e difficilmente ripetibile”.