I costi dell’energia mettono in ginocchio le serre della Versilia

I costi dell’energia mettono in ginocchio le serre della Versilia

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Versilia - L’inflazione e l’esplosione dei costi di produzione, in primis gasolio, energia elettrica, concimi e packaging, unito al clima di incertezza legato all’emergenza sanitaria, spaventa i floricoltori.

 

Il futuro del florovivaismo della Versilia è appeso ad un filo, un filo sempre più condizionato dall’andamento dei costi delle materie prime che rischiano di spegnere per sempre alcune delle produzioni tipiche del territorio come il ciclamino, il lilium, il ranuncolo e la stessa Stella di Natale. A dirlo sono Coldiretti Lucca e Affi, l’associazione dei fioristi e floricoltori italiani.

Molte aziende florovivaistiche, in questi anni, si sono già orientate verso produzioni meno energivore tenendo spenti, o utilizzando solo marginalmente, i riscaldamenti nelle serre che per alcune produzioni invernali sono indispensabili. Alcune produzioni in serra, come la Stella di Natale necessitano di temperature fra i 15 ed i 20 gradi per crescere e per evitare lo svilupparsi di malattie. Più aumentano i costi per riscaldare le serre e più il margine economico di sopravvivenza si assottiglia.

 

Il rincaro dell’energia – continua Coldiretti – si abbatte poi sui costi di produzione come quello per gli imballaggi, dalla plastica per i vasetti dei fiori all’acciaio per i barattoli, dal vetro per i vasetti fino al legno per i pallet da trasporti e alla carta per le etichette dei prodotti che incidono su diverse filiere.