La produzione lucchese corre, ma il caro energia spaventa gli industriali

La produzione lucchese corre, ma il caro energia spaventa gli industriali

Federico Conti

di Federico Conti

LUCCA - L'economia della provincia di Lucca ha pienamente recuperato e superato i livelli economici pre Covid. La produzione del 2021 ha segnato un complessivo +0.6% rispetto al 2019. E' quanto emerge dalle rilevazione condotte dal Centro studi di Confindustria Toscana Nord.

Lucca fa meglio delle altre province, Prato e Pistoia, ma non tutti i settori produttivi lucchesi viaggiano alla stessa velocità e per alcuni comparti resta il segno meno. E’ il caso della moda, sprofondata a -23, che anche in questo avvio di 2022 fa ancora grande fatica a recuperare sempre a causa della caduta della domanda dovuto alla pandemia. Un crollo compensato dalla corsa del farmaceutico e dalla sostanziale tenuta di altri settori chiave come il cartario. In chiaroscuro i due comparti trainanti della Versilia. Il lapideo continua a soffrire molto. Vittima, dopo lo choc dei lockdown, di una situazione oggi paradossale: tante commesse e ordini ma le opere stentano a partire anche per i costi dei trasporti aumentati alle stelle.  La nautica vola: il 2021 ha chiuso con ordini in aumento del 9% e per l’avvio del 2022 si prevede un balzo della produzione del 30%. I cantieri lamentano però la mancata destinazione delle risorse del Pnrr per lo sviluppo portuale a Viareggio a vantaggio di altri porti vicini.

Al netto dei numeri, per gli industriali, soprattutto nel settore cartario – come spiegato dal vice presidente Tiziano Pieretti – la preoccupazione adesso è tutta per il caro energia.