Sanzioni alla Russia, la nautica regge l’urto

Sanzioni alla Russia, la nautica regge l’urto

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Versilia - Nei giorni scorsi la FIOM CGIL aveva lanciato l'allarme riguardo le ricadute delle sanzioni verso gli oligarchi russi per il comparto della nautica, temendo blocchi della produzione in quei cantieri impegnati nelle commesse di armatori russi

Un’ ipotesi che avevamo già evidenziato all’indomani dell’offensiva economica dell’occidente verso i grandi capitali russi ma che, a distanza di quasi due settimane, preoccupa ma non tanto da creare allarme nel settore, per quanto quello russo sia un mercato sicuramente importante per la cantieristica.

Dopo un post pandemia che ha visto crescere enormemente i numeri delle vendite, la nautica non rischia di subire grossi contraccolpi, diverso il discorso per quanto riguarda il settore del refit.

Intanto però la Guardia di Finanza sta intensificando i controlli per risalire ai reali proprietari di alcuni mega yacht presenti nei cantieri del comprensorio apuo versiliese. E’ notizia di questi giorni che il New York Times avrebbe ipotizzato che un mega yacht presente nell’area refit dell’Italian Sea Group – lo Scheherazad – possa essere riconducibile a Vladimir Putin, ipotesi che per adesso non ha trovato conferme.