Balneari in attesa della sentenza dei giudici Ue: pressioni da Bruxelles su Roma

Balneari in attesa della sentenza dei giudici Ue: pressioni da Bruxelles su Roma

Federico Conti

di Federico Conti

VIAREGGIO - Balneari della Versilia col fiato sospeso in attesa della sentenza della Corte di Giustizia Europea prevista per la giornata di giovedì. I giudici dovranno esprimersi su un ricorso del Tar Lecce sulla famigerata Direttiva Bolkstein: una pronuncia che peserà sulle decisioni del Governo in merito alla riforma delle spiagge.

C’è forte preoccupazione tra i balneari della Versilia alla vigilia della sentenza della Corte di Giustizia Europea. Giovedì i giudici di Lussemburgo si pronunceranno sul ricorso presentato dal Tar Lecce che ha posto nove, precisi quesiti sull’applicazione o meno in Italia della famigerata direttiva Bolkestein e sulla messa all’asta delle concessioni demaniali marittime. Mentre si montano le strutture, non regna certo l’ottimismo. C’è la consapevolezza che da questa pronuncia dipenderanno le mosse del Governo Meloni che deve ancora aprire il tavolo interministeriale, avviare la mappatura delle spiagge e chiarire il destino delle concessioni entro la fine di luglio. La sola arma che sembra restare in mano all’esecutivo per negoziare con l’Europa è dimostrare che non vi è scarsità della risorsa spiaggia in Italia.

Intanto dalla Commissione Europea è già arrivato un avvertimento alla premier Meloni: Bruxelles si attende risposte concrete in tempi brevi dal governo italiano, come la revoca della proroga di un anno inserita nel Milleproroghe, altrimenti è pronto ad andare avanti con la procedura di infrazione.