Le Mura resta ancora col fiato sospeso; eppur…non si muove

Le Mura resta ancora col fiato sospeso; eppur…non si muove

Guido Casotti

di Guido Casotti

BASKET A1 DONNE - Era il 26 aprile. Un mese esatto da quando i massimi dirigenti del Basket Le Mura Lucca (nello foto il presidente Rodolfo Cavallo) tennero una drammatica conferenza stampa al Palatagliate annunciando le loro enormi e quasi insormontabili difficoltà a proseguire in una attività che solo sei anni (7 maggio 2017) aveva portato ad un clamoroso e storico scudetto. Da allora l'appello è rimasto nel vuoto.

 

Da allora tutto tace almeno a livello di comunicazioni ufficiali e ufficiose, in un silenzio assordante che fa parecchio rumore e lascia sconcertata l’opinione pubblica. A noi per quanto ci risulta, e qualche contatto lo abbiamo avuto e lo abbiamo cercato, almeno fino a poche ore fa nessuno si è fatto concretamente avanti per dare un sostegno economico adeguato e consentire alla squadra di iscriversi al prossimo campionato di A1 che sarebbe il quattordicesimo consecutivo (solo Schio come Lucca) nella massima serie. Chiaro che col trascorrere dei giorni e delle settimane si affievoliscono le speranze che accada qualcosa di positivo e di risolutivo. Ospite pochi giorni fa di “Domenica Replay” lo stesso Assessore allo Sport di Lucca Fabio Barsanti non ci è parso affatto ottimista su tutta la vicenda pur lasciando, e il ruolo istituzionale quasi glielo impone, uno spiraglio di speranza più che di ottimismo. La cruda realtà del 2023, e proiettati verso il 2024, è che in questa città così ricca e ridondante di eccellenze, turismo e attività industriali al top, l’attenzione per lo sport da parte di chi potrebbe e avrebbe le possibilità economiche (ma che ovviamente non ha nessun obbligo) è ai minimi storici. La stessa Lucchese senza l’arrivo di corsa a febbraio di Andrea Bulgarella a quale destino sarebbe andata incontro ? Vi lasciamo la non ardua risposta. Le difficoltà del Basket Le Mura sono anche quelle di altre realtà e di sicuro non hanno aiutato i bilanci i recenti sviluppi con una sorta di professionismo che ha fatto lievitare i costi. Succede così che Crema, dove il lucchese Beppe Piazza passato al San Martino di Lupari, aveva fatto benissimo, ha ceduto il titolo a Roma e giocherà in A2. Ed anche il Brixia Brescia che era retrocesso sul campo ha rilevato il titolo sportivo da una non meglio identificata squadra di A1 che dovrebbe corrispondere al Moncalieri. L’antico adagio del non c’è due senza tre alimenta in questo caso cattivi pensieri. Meglio restare in attesa affidandoci ancora ad un flebile barlume di speranza.