Strepitoso Demollari difende il titolo dominando Santacroce

Strepitoso Demollari difende il titolo dominando Santacroce

Guido Casotti

di Guido Casotti

PUGILATO - Il pugile lucchese ha difeso in modo brillante la corona tricolore dei pesi leggeri battendo nettamente ai punti lo sfidante Francesco Santacroce nel match disputatosi sul ring di Gorizia. Un combattimento che non ha avuto storia tanto che Marvin ha vinto in pratica tutte e dieci le riprese con una prepotente dimostrazione di forza e schiacciante superiorità.

 

…Così una settimana fa quando venne a trovarci in sede a noitv. Quella cintura non la voleva mollare e non l’ha mollata. Marvin  Demollari è stato uomo di parola e nell’arco di dieci riprese condotte in modo splendido, superbo oseremmo dire, ha surclassato, altro verbo non ci viene, Francesco Santacroce che pure combatteva sul ring amico. A Gorizia è stato un monologo chiamato Marvin che forse in questo caso potremmo definirlo…un ciclone. Il pugile lucchese, seguito dal solito ammirevole stuolo di appassionati, ha condotto il combattimento come voleva e come ha voluto. Dieci riprese tutte d’un fiato e tutte all’assalto di un Santacroce che ci ha capito ben poco: eccellente il lavoro del suo staff della boxe Giuliano: Massimo Bosio, Massimo Giuliano, Luca Tognetti, Francesco Genovese e Mauro Costalli. Le ondate furiose dello tsunami Demollari sono arrivate addosso al friulano costringendolo alle corde e a quella corta distanza dove ha subìto in modo costante. Eloquenti i tabellini dei giudici che hanno assegnato a favore di Marvin: 89-100, 91-100 e 90-100, ovvero un dominio totale. Insomma, non c’è stata storia e pensare che i due pugili si erano già affrontati due volte in passato dando vita a match equilibrati ma stavolta è andata in modo diverso. E’ andata che Demollari torna a Lucca consapevole in questo momento di essere l’indiscutibile numero 1 tra i pesi leggeri italiani. Crediamo, e questo poi magari ce lo confermerà lui stesso, che la vittoria di Roma su Spada abbia rappresentato una sorta di “sliding door”. Il campione ha capito di essere tale, ha preso coscienza del suo potenziale e della sua forza. Un ritmo che stronca gli avversari e che gli potrebbe aprire prospettive davvero interessanti. Daje Marvin, daje.