La tradizione dei Tappeti di Segatura per il Corpus Domini

La tradizione dei Tappeti di Segatura per il Corpus Domini

Luigi Casentini

di Luigi Casentini

Camaiore - Era l'Albero della Vita il tema su cui si sono dovuti cimentare i maestri tappetari camaioresi in occasione della ricorrenza del Corpus Domini. 17 opere la cui realizzazione è iniziata la sera di sabato per proseguire per tutta la notte fino all'alba, per poi essere distrutte dal passaggio della Processione.

Camaiore e il suo Centro Storico sono tornati a vivere una notte magica, attesa tutto l’anno, quella dei Tappeti di Segatura, in occasione della Solennità del Corpus Domini.

Sono state ben 17 le creazioni di segatura colorata a cui i Maestri Tappetari hanno lavorato a partire dalle 18 di sabato pomeriggio e poi per tutta la notte, con le creazioni concluse ed ammirabili nella loro completezza soltanto alle prime luci dell’alba e solo per poche ore, prima di essere distrutti dal passaggio della processione di fedeli, guidati dall’Arcivescovo Paolo Giulietti.

Da qui l’incredibile valore dell’effimero: è l’affascinante spettacolo di ciò che nasce e muore nel giro di poche ore, permettendo di essere vissuto soltanto in un unico ed irripetibile appuntamento.

Una secolare tradizione divenuta popolare a tutti gli effetti e che affonda le radici nel passato della comunità: già nell’Ottocento era in voga l’usanza di addobbare le strade della città con tappeti di fiori in occasione della solennità cristiana.

Un evento che, però, conserva lo spirito religioso da cui nasce. Anche quest’anno, infatti, il Priore di Camaiore don Silvio Righi ha avuto il compito di individuare il tema a cui tutti i lavori dei Tappetari si sono dovuti ispirare. La scelta è ricaduta sull’Albero della Vita, la pianta che Dio, nella Genesi, pone nel centro dell’Eden.

Si tratta di un ricorrente tema architettonico in colonne e capitelli, ma anche cristianamente simbolo di vita, salvezza e resurrezione: si uniscono, quindi, elemento decorativo e significato teologico, creando un profondo spunto di riflessione per le opere dei Tappetari.