Illegalità e criminalità in Toscana, preoccupano mafie straniere e sommerso

Illegalità e criminalità in Toscana, preoccupano mafie straniere e sommerso

Redazione

di Redazione

FIRENZE - E' lungo146 pagine il “Rapporto 2023 su illegalità e criminalità organizzata nell'economia della Toscana” redatto dall’Irpet, l’Istituto Regionale per la Programmazione Economica della Toscana. Il report è stato presentato oggi a Firenze

L’economia connessa alle attività illegali vale in Toscana un giro di affari pari a 1,2 miliardi di euro: è quanto stima il rapporto Irpet 2023 su illegalità e criminalità organizzata nell’economia regionale. Se a tale cifra si sommano i 10,1 miliardi attribuibili all’economia sommersa, si può quantificare in 11,3 miliardi il valore complessivo dell’attività non legale: in pratica l’11,7% del Pil toscano. Nel confronto nazionale, la Toscana è al 16/o posto per presenza di crimine organizzato, al 13/o per attentati, sequestri, estorsione, usura e corruzione e al 9/o posto per riciclaggio, contraffazione, contrabbando, stupefacenti, reati del ciclo dei rifiuti, sfruttamento della prostituzione. Il fenomeno delle infiltrazioni delle mafie straniere, secondo l’Irpet, suscita particolare allarme per i legami che può instaurare con le mafie locali, in particolare la mafia cinese, con elevati tassi di criminalità economico finanziaria, e la mafia albanese, specializzata nel traffico internazionale di droga.