Carrara - Lo spostamento del Porto di Marina di Carrara sotto la giurisdizione dell’Autorità di Sistema Portuale Toscana è una scelta legata alla costituenda Zona Logistica Semplificata. Parola dell’onorevole leghista Andrea Barabotti, che rassicura anche sul futuro del Piano Regolatore dello scalo apuano
Il deputato massese del Carroccio dà la sua parola e ci mette la faccia: il Ministero delle Infrastrutture, guidato dal leghista Matteo Salvini, non farà sorprese sul Piano Regolatore del Porto di Marina di Carrara. Le rassicurazioni arrivano dopo il terremoto che nell’arco di una settimana ha portato all’addio del presidente dell’Autorità di Sistema del Mar Ligure Orientale Mario Sommariva e all’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio Regionale della Toscana della proposta per portare lo scalo apuano sotto la giurisdizione dell’Autorità di sistema del Mar Tirreno Settentrionale. Due scossoni che secondo qualcuno prefigurerebbero una revisione del Piano Regolatore in chiave “Versiliese” ovvero a favore di chi, leggi tutta la costa toscana da Massa in giù, chiede maggiore attenzione al tema dell’erosione. Barabotti lo esclude e spiega le ragioni del cambio di giurisdizione.
Chissà se questa spiegazione riuscirà a convincere le imprese che al Porto di Marina di Carrara ci lavorano ogni giorno. Che la valutazione del cambio di giurisdizione sia un tema delicato lo conferma la reazione di Confindustria Massa-Carrara che interpellata sulla vicenda con il presidente Matteo Venturi ha dichiarato: “Ci stiamo confrontando al nostro interno e tra pochi giorni potremo dire qual è il nostro orientamento. Quello che è certo è che chiediamo rassicurazioni sulla centralità dello scalo apuano”.