SERAVEZZA - Presidio simbolico di un gruppo di attivisti in occasione dell'apertura di Enolia per tornare a chiedere le elezioni dell'Asbuc per gli usi civici e una maggiore trasparenza sulle quantità di marmo estratte al monte
Hanno atteso gli interventi istituzionali di apertura di Enolia per inscenare una protesta simbolica di fronte al sindaco Alessandrini e agli assessori e ribadire il loro no al patto di conciliazione tra Comune ed Henraux in merito ai diritti di escavazione sul monte Altissimo. Protagonisti un gruppo di 5-6 attivisti del coordinamento ambientalista che il 13 aprile scorso aveva manifestato in strada a Seravezza.
Hanno srotolato alcuni striscioni per “rinnovare la richiesta delle elezioni dell’Asbuc e trasparenza sulle quantità escavate con la diffusione dei dati cava per cava”. Un presidio silenzioso, comunicato alla Questura, ma ritenuto fuori luogo dai membri dell’amministrazione presenti e soprattutto dagli organizzatori di Enolia (ai quali è stato dato in affitto per l’evento il giardino mediceo) che hanno invitato i manifestanti ad allontanarsi.