Toscana, il governo impugna la legge regionale sul fine vita

Toscana, il governo impugna la legge regionale sul fine vita

Redazione

di Redazione

TOSCANA - Il provvedimento toscano era stato votato dal consiglio l'11 febbraio scorso. Giani: "Decisione paradossale. Difenderemo con determinazione la nostra legge".

Il governo ha deciso in Consiglio dei ministri di impugnare la legge Toscana sul fine vita. Le disposizioni della regione, la prima a disciplinare a materia, erano state approvate a metà marzo.

Il presidente della regione Toscana Eugenio Giani afferma: “Esprimo profonda delusione per la decisione del Governo di impugnare la nostra legge sul fine vita. Questa legge rappresenta un atto di responsabilità istituzionale e di rispetto verso le persone che affrontano sofferenze insopportabili. La nostra normativa è stata elaborata in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale, che ha indicato la necessità di colmare un vuoto legislativo in materia di suicidio medicalmente assistito. In assenza di una legge nazionale, la Toscana ha scelto di dare risposte concrete ai cittadini, nel pieno rispetto dei principi costituzionali”. “È paradossale che – continua il presidente toscano -, invece di lavorare su una legge nazionale attesa da anni, il Governo scelga di ostacolare chi si è impegnato per attuare quanto stabilito dalla Corte. Difenderemo con determinazione la nostra legge, certi di aver agito nel rispetto della legalità, della Costituzione e, soprattutto, delle persone”

Il presidente del consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, commenta: “La decisione del Governo di impugnare la legge della Toscana sul fine-vita è semplicemente assurda: un’offesa per i malati che chiedono aiuto e soffrono e – allo stesso tempo – una mannaia nei confronti di una Regione che legifera bene, nel rispetto di quanto previsto dalla Costituzione, apripista in tutta Italia, ma che viene bloccata a livello nazionale. È accaduto con la norma sugli affitti brevi e sul turismo, con quella sui balneari e adesso accade con la legge sul fine-vita”. “L’aspetto grottesco – Mazzeo prosegue – è che il governo non solo ferma una Regione che riforma, ma non fa nulla per colmare vuoti normativi che attendono da anni. Mi chiedo davvero perché non ci lascino lavorare in pace su temi vicini alla gente e su cui, da anni, sono attese risposte da parte della politica”.