CARRARA - Dopo il corteo in strada di cittadini contrari alla realizzazione delle 28 case popolari nell'ex zona produttiva di via Morlungo ad Avenza, è l'assessore Lorenzini a cercare di rassicurare i cittadini. "Indagini ambientali lunghe e approfondite, i terreni sono edificabili"

Ventotto nuovi alloggi popolari sorgeranno in via Morlungo, ad Avenza, su un’area che in passato era considerata inquinata e oggi torna al centro di un acceso dibattito pubblico. È questa la scelta dell’amministrazione comunale di Carrara, che ha illustrato il progetto durante l’ultimo consiglio comunale di martedì difendendone la validità tecnica, urbanistica e sanitaria, ma che si trova ora a fronteggiare la forte opposizione di una parte della cittadinanza. I residenti della zona, infatti, contestano la costruzione in un’area che per decenni ha ospitato attività industriali inquinanti, sollevando dubbi sulla reale sicurezza del sito e sulla trasparenza dell’intero percorso amministrativo. L’assessore all’Urbanistica Moreno Lorenzini ha risposto in aula ribadendo che l’area è stata oggetto di lunghe e approfondite indagini ambientali, che ne hanno permesso la riclassificazione come edificabile da parte degli enti preposti, con due precise condizioni: niente piani interrati e obbligo di smaltimento controllato delle terre di scavo
Un intervento, ha spiegato l’assessore, che non rappresenta solo la realizzazione di edilizia residenziale pubblica, ma una vera occasione di rigenerazione urbana.
Ma la rassicurazione tecnica non ha spento le polemiche. I comitati locali, sostenuti anche da alcune voci dell’opposizione, denunciano il rischio di contaminazioni residue, in particolare da cromo esavalente, e chiedono perché il progetto sia stato spostato da Marina di Carrara, dove inizialmente era previsto, proprio su via Morlungo. Intanto, il progetto avanza e il confronto resta aperto.