A un anno dal naufragio, i tecnici: “Bayesian già inclinato prima della tempesta”

A un anno dal naufragio, i tecnici: “Bayesian già inclinato prima della tempesta”

Cinzia Chiappini

di Cinzia Chiappini

Viareggio - Le indagini sulla tragedia di Porticello, costata la vita a sette persone, sono ancora in corso. A giugno il recupero del relitto. E sulla vicenda aleggia una guerra assicurativa da 400 milioni di euro

A una anno esatto dalla tragedia, sono ancora parzialmente avvolte dal mistero le ragioni che intorno alle 4 del mattino dello scorso 19 agosto, causarono il naufragio del Bayesian, il veliero da 56 metri varato nel 2008 nei cantieri viareggini di Perini Navi e affondato durante una tempesta al largo di Porticello vicino Palermo. In quell’incidente persero la vita sette persone, tra cui il proprietario della barca, l’imprenditore britannico Mike Lynch e la figlia 18enne. Una vicenda su cui indaga la procura di Termini Imerese visto che le condizioni meteo avverse non sono state ritenute sufficienti da sole a spiegare la fine, in poco più di 15 minuti, di una barca da molti definita “inaffondabile”. Secondo le ultime indiscrezioni emerse dai rilievi tecnici – effettuati sulla barca recuperata lo scorso giugno -prima dell’inizio della tempesta, il Bayesian sarebbe stato già inclinato di 15° e parzialmente allagato. Essendo state escluse falle nello scafo questi rilievi darebbero credito all’ipotesi di una errata gestione dei portelloni o di una via d’acqua non rilevata in tempo. Uno scenario su cui sono in corso gli accertamenti della Procura siciliana ma non solo. Anche l’agenzia governativa britannica Marine Accident Investigation Brand (Maib) sta cercando di fare chiarezza sull’accaduto, una vicenda su cui solo – si fa per dire – in termini di polizze assicurative, si potrebbe aprire una guerra da 400 milioni di euro.